Coronavirus, Burioni da Fazio: “No panico, ma dobbiamo fare di tutto per evitare il contagio”
Roberto Burioni, ospite da Fabio Fazio alla trasmissione "Che tempo che fa", è tornato a parlare nuovamente del coronavirus, dopo che in giornata aveva già “polemizzato” con Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano secondo cui “si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale”. “Noi abbiamo due armi: isolamento e diagnosi”, è il parere di Burioni, secondo cui chiunque abbia una temperatura corporea alterata, anche solo di pochissimo, dovrebbe essere sottoposto al tampone per accertare l’eventuale positività al Coronavirus Covid-19. Per Burioni, dunque, devono essere analizzati anche quelli che non sono gravi. Quando in trasmissione da Fazio il sindaco di Bertonico Angelo Chiesa ha affermato di essere stato convocato per un tampone ma che la cosa “è stata sospesa perché sono finiti i tamponi”, Burioni ha ribattuto dicendo che non possono mancare i test in Italia: “Non va bene, occorre fare qualcosa immediatamente”.
Coronavirus, importante isolamento dei possibili contagi
“Senza panico, senza paura o comportamenti insensati, dobbiamo fare sì che questo contagio diminuisca”, ha aggiunto il medico secondo cui i provvedimenti presi in queste ore vanno proprio in quella situazione. Burioni ha parlato anche dell’utilità delle mascherine, che diventa fondamentale per chi è malato. “Ma quello che è importante è l'isolamento dei possibili contagi. Questa è la forza che abbiamo. Questi contagi avvengono per lo più con le mani. Quindi bisogna lavarsi le mani e usare quei gel alcolici ed evitare le occasioni di contatto”, ha aggiunto.
Non abbiamo vaccini o farmaci per il coronavirus
Burioni ha parlato anche della caratteristica che rende insidioso il coronavirus. “Nessuno ha anticorpi, non abbiamo vaccini o farmaci. Il coronavirus ha la brutta tendenza di scendere giù in profondità nel nostro apparato respiratorio e va a disturbare la parte delicata dei polmoni che ossigena il nostro sangue. Questa malattia ha una caratteristica che la rende insidiosa: in genere un paziente ne infetta 2,2 ma ci sono degli individui, chiamati super emettitori, che ne possono contagiare 10, 20, 30”, ha spiegato.
Ilaria Capua parla del coronavirus a Fanpage.it
Secondo la virologa Ilaria Capua il contagio da coronavirus era inevitabile. A Fanpage.it la virologa ha spiegato che quello che ci resta da fare ora è "rispettare le regole". Capua ha parlato di una "enorme assunzione di responsabilità collettiva" necessaria per combattere la malattia che in Italia ha provocato per il momento tre vittime.