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Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Prossimi 7 giorni decisivi per verificare l’efficacia delle misure”

In un’intervista su ‘la Repubblica’ il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, spiega che “Alla fine della settimana capiremo se e quanto le misure messe in campo hanno rallentato l’epidemia”. Ma, aggiunge, “gli italiani ci devono aiutare, ciascuno di loro con i suoi comportamenti quotidiani può fare la sua parte”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sono i giorni decisivi, vedremo se le misure adottate funzionano. Ma gli italiani ci devono aiutare, ciascuno di loro con i suoi comportamenti quotidiani può fare la sua parte". Lo spiega Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità e professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, in un colloquio con "la Repubblica", parlando dei possibili sviluppi dell'emergenza coronavirus in Italia.

"Alla fine della settimana capiremo se e quanto le misure messe in campo hanno rallentato l'epidemia", ha spiegato il professore, che oggi si trova a Roma per partecipare a nuove riunioni. "Con i virus non si può mai stare sereni. Noi abbiamo fatto tutto il possibile", ha aggiunto. "Prima di 10-14 giorni dall'avvio degli interventi di contrasto e della creazione delle zone rosse non possiamo però valutare l'efficacia di questa sorta di cintura costruita attorno ai focolai di Lombardia e Veneto. I casi che vediamo moltiplicarsi in questi giorni riguardano infezioni contratte probabilmente prima che ci organizzassimo".

"Siamo in una fase complessa e speriamo di fare il meglio possibile" spiegando così la decisione di mantenere le chiusure in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna: "è stato necessario perché dove c'è una circolazione locale sostenuta del coronavirus bisogna creare misure di distanziamento sociale. Quindi vanno bloccati i momenti di aggregazione durante i quali le persone sono a stretto contatto. È un modo per rallentare la diffusione dell'infezione. È importante intervenire su attività che fanno muovere anche i genitori. Poi è vero, anche noi vediamo che le fasce di età più giovani sono colpite in modo minimale dal Covid-19. Non sembrano nemmeno esserne il serbatoio, come avviene per altre malattie".

Le prime decisioni di chiusura sono del weekend scorso, quello del 21-22 febbraio "e visto che l' incubazione della malattia dura 14 giorni, fino ad ora l' abbiamo diagnosticata in persone che l'hanno presa precedentemente. Nei prossimi sette giorni però, se quello che abbiamo fatto è sufficiente, dovremmo iniziare a vederne l' efficacia". 

Per Brusaferro il Covid-19 è una malattia "più impegnativa dell'influenza, in quanto siamo alle prese con un virus nuovo, non abbiamo farmaci specifici né vaccino. Le persone più fragili devono essere curate in terapia intensiva, e il servizio sanitario è chiamato a grandi sforzi. Sta rispondendo bene, non sono pessimista". Il presidente dell'Iss ha sottolineato inoltre che "nella stragrande maggioranza dei casi la Covid-19 passa naturalmente".

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