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Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Curva epidemica nazionale in crescita. Non mollare adesso”

Per Silvio Brusaferro dell’Istituto superiore di Sanità “la curva epidemica a livello nazionale è in crescita”. Lo ha detto a margine della conferenza stampa del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, in cui è stato fatto il punto dell’emergenza Coronavirus in Italia. “Non ci sono i presupposti per mollare adesso se vogliamo veramente fare in modo di proteggere le nostre persone più fragili, che sono quelle che in questo momento di emergenza stanno pagando un dazio più alto”.
A cura di Ida Artiaco
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"La curva epidemica a livello nazionale è in crescita, siamo in una fase in cui non possiamo permetterci di mollare". A parlare è Silvio Brusaferro dell'Istituto superiore di Sanità, che ha partecipato alla conferenza stampa tenuta dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, per presentare il bollettino quotidiano dell'emergenza Coronavirus in Italia. Al momento sono 35713 i casi positivi nel nostro Paese. Di questi, 4025 sono guariti e 2978 i deceduti (+475 in sole 24 ore). Secondo Brusaferro, "sono ancora le regioni del Nord quelle più coinvolte per quanto riguarda le persone ospedalizzate. Nelle altre aree c'è crescita non veloce, ma ciò non deve illuderci. Solo se tutti ci comportiamo in un determinato modo, mantenendo il distanziamento sociale e restando a casa, possiamo rallentare questa curva".

Da qui l'appello di Brusaferro: "Siamo ancora in una fase in cui non dobbiamo mollare. Non ci sono i presupposti per mollare se vogliamo veramente fare in modo di proteggere le nostre persone più fragili, che sono quelle che in questo momento di emergenza stanno pagando un dazio più alto. Le misure in vigore servono proprio ad evitare che il contagio dilaghi ancora". Stando agli ultimi dati aggiornati, la mortalità colpisce soprattutto persone anziane e con patologie pregresse. "L'età media delle vittime – ha concluso Brusaferro – è di 80 anni, si tratta soprattutto di uomini, le donne sono solo il 30%. Cancro diabete mellito, ipertensione sono le patologie più frequenti nelle persone decedute esaminate. Anche tra le persone più giovani i decessi riguardano i soggetti più fragili e già malati".

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