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Coronavirus, avvocati scrivono a Putin: “Invii un milione di mascherine a Napoli”

“Egregio Presidente Putin, apra un corridoio medicale con l’Italia…”. È questa la richiesta inviata dalle Camere Penali del Diritto Europeo e Internazionale al leader russo. I professionisti lamentano la difficoltà del governo italiano di reperire kit di sicurezza e propone l’invio all’aeroporto napoletano di Capodichino di un aereo con un milione di mascherine FPP3.
A cura di Redazione
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L’Egregio Presidente di questa lettera non è Mattarella e neppure Conte. Siede molto più a est, in un Paese che sembra non sia stato ancora colpito dall’emergenza Coronavirus e che proprio per questo potrebbe aiutare l’Italia con l’invio di un aereo cargo con un milione di mascherine da far atterrare all’aeroporto di Napoli. Il presidente in questione è Vladimir Putin e a scrivergli è Alexandro Maria Tirelli, il presidente delle Camere Penali del diritto internazionale, che ieri ha inviato la richiesta d’intervento sollecitando la collaborazione internazionale in virtù di una carenza strutturale da parte dell’Unione Europea.

“La nostra associazione ritiene che il governo debba affrontare la lotta contro il Covid-19 con lo stesso atteggiamento politico con il quale dovrebbe fronteggiare un conflitto bellico attuato con gli strumenti chimici e batteriologici – si legge nella nota – L’emergenza attuale suggerisce di attuare un piano di profilassi che coinvolga ciascun singolo cittadino, che va tutelato nel suo diritto costituzionale alla salute”. Per farlo servono pochi ma fondamentali strumenti che le Camere riassumono così: “Una mascherina FFP3 con filtri intercambiabili, guanti monouso, occhialini di protezione oculare, micro sterilizzatore per disinfettare gli elementi del kit”.
E poiché, secondo l’associazione di penalisti il governo italiano non “sta riuscendo a reperire con celerità e fornire alla popolazione il kit minimo di prevenzione”, chiede alla Russia di intervenire con “l’invio di un cargo con mascherine FPP3 al sud Italia, proprio per proteggere i nuclei territoriali non contagiati e aiutare la popolazione con l’invio di macchine per la terapia intensiva”.

"L'aeroporto ideale è Capodichino"

La lettera è stata inviata anche all’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, e al rappresentante commerciale della Russia in Italia, Igor Karavaev, attraverso i quali si spera possa realizzarsi quello che a tutti gli effetti è ritenuto dal gruppo di avvocati internazionali un corridoio umanitario.
“Vogliamo costruire un corridoio medicale e chiedere assistenza a un Paese che fino ad ora non è stato duramente colpito, oltre ad essere un colosso industriale. Un milione di mascherine potrebbero avere un primo impatto notevole per la prevenzione – ha spiegato a Fanpage.it l’avvocato Tirelli – Lo scalo ideale potrebbe essere l’aeroporto di Capodichino. È necessario prevenire la diffusione dell'epidemia nell'Italia meridionale in modo che non abbia tempo di propagarsi massivamente come nelle regioni settentrionali. Poi continueremo aprendo il canale commerciale. Molti imprenditori sono pronti. Dobbiamo abbassare la curva dei contagi. Vinceremo se il governo non ci paralizzerà con la burocrazia”.

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