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Covid-19, Assessore Gallera a protezione civile: “Doveva comprare le mascherine, non l’ha fatto”

Chi doveva organizzarsi e acquistare i dispositivi come mascherine e guanti, “il livello nazionale e la protezione civile” in visto dell’emergenza sanitaria in arrivo “o non l’ha fatto o non l’ha fatto in maniera adeguata”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, intervenendo sull’attuale emergenza per la diffusione del coronavirus. In Lombardia sono oltre 2250 i casi accertati e 98 le vittime.
A cura di Simone Gorla
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Chi doveva organizzarsi e acquistare mascherine, guanti e altri presidi in vista di una possibile emergenza sanitaria "o non l'ha fatto o non l'ha fatto in maniera adeguata". È l'accusa che l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha rivolto alle autorità nazionali e alla protezione civile.

L'assessore lombardo Gallera: Chi doveva organizzarsi non lo ha fatto

"Il problema è di chi doveva organizzarsi, il livello nazionale e la protezione civile, rispetto a uno scenario di emergenza sanitaria importante, con acquisti straordinari di presidi di protezione individuale, o non l'ha fatto o non l'ha fatto in maniera adeguata", ha sottolineato l'esponente della giunta lombarda rispondendo a una domanda alla trasmissione di La7 ‘L'aria che tira'. "Noi ci siamo trovati a dover fare da soli alcuni acquisti e a utilizzare le scorte che avevamo", ha concluso Gallera.

Casi in aumento, rendere "rarefatta" la vita sociale

A livello nazionale sono oltre 3800 i casi accertati di coronavirus, con 148 morti e 414 guariti. La Lombardia è la regione più colpita con oltre 2250 persone contagiate, 98 deceduti, oltre 1100 ricoverati di cui 244 in terapia intensiva. Secondo le stime dell'unità di crisi, riportate dal Corriere della Sera, se le misure di contenimento non funzioneranno si potrebbe arrivare a 8mila casi positivi entro fine marzo. Per questo l'assessore ha raccomandato di continuare a limitare le occasioni di vita sociale. "Al di là dell'attività lavorativa, oggi dobbiamo rendere rarefatta la nostra vita sociale. Se uno deve venire a fare shopping a Milano in corso in Via Vittorio Emanuele non ci venga, ma questo da qualunque parte arrivi".

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