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Covid 19

7,5 miliardi dall’Unione europea per emergenza Coronavirus: arriva anche l’ok agli aiuti di stato

Da Bruxelles nuove misure per combattere l’epidemia da Covid-19, la Commissione coordinerà un gruppo di medici responsabili di elaborare linee guida a livello europeo ed è pronta a “fare di tutto” per supportare gli Stati Membri dal punto di vista economico. Allo studio anche iniziative per evitare la mancanza di dispositivi medici.
A cura di Gloria Bagnariol
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La Commissione Europea farà "tutto quello che può per sostenere" gli italiani, facendo pieno uso della "flessibilità" prevista dal patto di stabilità e agevolando l'erogazione di aiuti di Stato alle imprese in difficoltà a causa dell'epidemia di Covid-19. Così la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, in un videomessaggio diffuso sui social network. E infatti, quindici giorni dal primo pacchetto di aiuti, quando in Europa i casi si fermavano a 279, la risposta dell’Unione europea alla lotta contro l’epidemia da Coronavirus si fa finalmente più forte. La presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen a margine della teleconferenza del Consiglio europeo ha annunciato un nuovo strumento finanziario che mobiliterà 25 miliardi di euro “per far arrivare rapidamente liquidità dove serve”. 7.5 di questi miliardi saranno presi dal bilancio dell’Ue, attraverso i fondi strutturali e dovranno far da leva agli altri investimenti. Il fondo si propone di promuovere misure "a sostegno del sistema sanitario, delle Pmi, del mercato del lavoro e delle parti più vulnerabili dell'economia". Sì anche agli aiuti di stato, finora bloccati dalle regole Ue, e “un ampio uso della flessibilità”, per quanto riguarda i conti pubblici. Lunedì ci sarà l’incontro dell’Eurogruppo e sarà possibile conoscere meglio i dettagli di quest’ultima promessa. Von Der Leyen assicura che “saranno utilizzati tutti gli strumenti possibili per assicurarsi che l’Europa possa navigare questa crisi” e, dopo averlo detto in inglese, ripete la stessa frase in tedesco perché “è importante che questo messaggio arrivi ovunque”.

L’impegno delle istituzioni europee non riguarda solamente il piano economico, sarà creata una squadra di epidemiologi e virologi con il compito di elaborare delle guide comuni a livello europeo. La risposta al virus è ancora molto differente nei vari Stati Membri, anche se da più parti ci si sta allineando alle dure misure messe in campo in Italia, oggi Grecia e Austria hanno chiuso scuole, università e eventi pubblici. Continua l’impegno sulla ricerca con lo stanziamento di fondi e bandi per lo sviluppo di un vaccino.

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha sottolineato che la priorità principale dell’Unione e di tutti gli Stati Membri è “quella di proteggere la salute dei cittadini e di limitare l'espandersi del virus”, per questo sono state implementate le misure di coordinamento a livello Ue e ci saranno aggiornamenti giornalieri tra le istituzioni Ue e i ministri della salute e dell’interno europei.

Il punto più delicato rimane quello dei dispositivi medici, la Commissione è stata incaricata di proporre iniziative per evitare la loro carenza a livello europeo. Su questo  Michel è stato chiaro: “non può essere tollerata nessuna limitazione al mercato interno”, significa che nessuno Stato può rifiutarsi di esportare il materiale (mascherine, respiratori) necessario. Von Der Leyen ha anche ricordato che è pronto un bando per la produzione di mascherine di protezione.

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