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Covid 19

Due italiani positivi al Coronavirus in India: comitiva lodigiana bloccata a Delhi

Una comitiva di 23 italiani, provenienti dal Lodigiano, è stata bloccata a Delhi, in India, dopo che un uomo ha accusato i sintomi del Coronavirus. Per certificarne il contagio, però, sono serviti due tamponi. Ora è ricoverato in un ospedale di Jaipur insieme alla moglie, risultata anch’essa positiva al virus. Gli altri 21 componenti del gruppo sono invece in un ospedale militare a Delhi in attesa dei responsi dei tamponi che dovrebbero arrivare nella serata di oggi, martedì 3 marzo.
A cura di Filippo M. Capra
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Una comitiva di italiani, proveniente dal Lodigiano, è stata bloccata a Delhi, in India, dopo che due componenti del gruppo sono risultati positivi al tampone per il Coronavirus. Le due persone sono state sottoposte al tampone che ha dato esito positivo. Non subito, però, perché sembra che al primo test all'uomo, l'esito sia stato negativo. Solo un secondo tampone ha certificato la presenza del Coronavirus nel suo organismo.

La comitiva è partita dall'Italia lo scorso 20 febbraio

Secondo quanto ricostruito, le 23 persone che compongono la comitiva è partita il 20 febbraio scorso dall'Italia per dirigersi in India, ovvero quando ancora il Belpaese non era a conoscenza dei casi di contagio da Coronavirus proprio nelle zone da dove provengono i 23. I primi sintomi, una persona, li avrebbe avuti venerdì scorso, 28 febbraio, accusando una forte tosse. Curato inizialmente in una clinica privata, il primo tampone aveva dato un esito negativo, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo. Successivamente, però, l'esame è stato riproposto e i risultati sono stati gli opposti, certificando il suo contagio. L'uomo si trova ora in un ospedale militare di Jaipur insieme alla moglie. Intanto, gli atri 21 componenti della comitiva sono stati trasferiti in un ospedale militare a Delhi per essere sottoposti a tampone e fugare i dubbi circa un eventuale contagio. I risultati dei loro test dovrebbero arrivare questa sera, martedì 3 marzo. Tutti, sono assistiti dall'ambasciata italiana che cercherà di fornire materiale sanitario e beni di prima necessità come i generi alimentari.

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