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Corleone chiede l’allontanamento del figlio di Totò Riina: “Non ha mai rinnegato la mafia”

Il Consiglio comunale di Corleone ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel pomeriggio di ieri, 9 maggio, con il quale si auspica l’allontanamento dal comune siciliano del figlio del boss Totò Riina, Giuseppe Salvatore. “Non ha mai preso ufficialmente le distanze da Cosa Nostra”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Salvo Riina Jr in uno scatto del febbraio 2008,
Salvo Riina Jr in uno scatto del febbraio 2008,

Il Consiglio Comunale di Corleone ha approvato nel pomeriggio di ieri, 9 maggio, un ordine del giorno presentato dalla giunta comunale e dal sindaco Nicolò Nicolosi con cui auspica l'allontanamento del figlio di Totò Riina, Giuseppe Salvatore, tornato in città lo scorso 4 aprile dopo aver scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione.

Dopo la scarcerazione, il 46enne è stato tra il Veneto e l'Abruzzo. Tra le motivazioni della richiesta avanzata dalla giunta comunale di Corleone, il fatto che il figlio di Riina non abbia mai preso ufficialmente le distanze da Cosa Nostra. L'approvazione dell'ordine del giorno, ha spiegato il sindaco, voleva lanciare un messaggio contro la mafia. "Corleone – ha affermato Nicolosi – vuole smarcarsi dal passato di criminalità e malaffare, allontanando anche concittadini sgraditi che mai hanno preso le distanze da azioni spregevoli dei boss".

Il sindaco ha sottolineato che il danno d'immagine provocato alla città dai Riina è grave e difficile da recuperare. "Per fortuna c'è tanta gente che si adopera ogni giorno per il riscatto di Corleone con il prezioso contributo delle forze dell'ordine, della scuola e dei cittadini onesti. Il rispetto delle regole e gli spazi di libertà conquistati sono ormai patrimonio della nostra comunità, non vogliamo che possano essere compromessi da presenze indesiderate. Per questo abbiamo chiesto un celere allontanamento da Corleone".

Salvatore Riina mancava da Corleone dal 2017, proprio dalla morte del padre. "Salvuccio" è stato arrestato nel 2002, quando suo padre e suo fratello Giovanni (condannato all'ergastolo per duplice omicidio e mafia) erano già in carcere. È stato condannato a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione nel gennaio del 2009.

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