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Strage di Corinaldo, ultime notizie

Corinaldo, le chiamate dalla discoteca al 118: “Correte, ci sono ragazzi schiacciati”

La tragedia di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove sei persone sono morte nella discoteca Lanterna azzurra prima del concerto di Sfera Ebbasta, raccontata dalle drammatiche telefonate arrivate al 118: “Mandate un’ambulanza, qualcuno ha spruzzato un gas urticante, non riusciamo a respirare. La mia amica ha perso i sensi e non risponde”.
A cura di Ida Artiaco
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"Correte, ci sono persone schiacciate a terra". È questa una delle centinaia di chiamate al 118 effettuate la notte tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre subito dopo la tragedia alla discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove 6 persone sono morte, cinque dei quali e oltre cento sono rimaste ferite prima del concerto del trapper Sfera Ebbasta a causa del panico scatenato da uno spray al peperoncino, se questa dovesse essere l'ipotesi confermata dalle indagini ancora in corso. Tante le richieste di soccorso effettuate dai ragazzi e dai genitori presenti, che ben raccontano la drammaticità di quei momenti.

Le prime chiamate giunte alla centrale operativa di Ancona, come sottolinea il Resto del Carlino, chiedono interventi immediati per problemi respiratori. "Mandate un’ambulanza, qualcuno ha spruzzato un gas urticante, non riusciamo a respirare", dice qualcuno, confermando come il fuggi fuggi verso una delle uscite di sicurezza del locale, che ha provocato la caduta della balaustra sulla quale camminavano decine di persone, sia stato innescato proprio dal gas al peperoncino. Molti ragazzi che hanno chiamato il 118 hanno sottolineato di avere occhi che bruciavano, la gola in fiamme e una forte sensazione di soffocamento. Poi, la consapevolezza che la tragedia sarebbe stata ben più grande: "Correte, ci sono ragazzi a terra, schiacciati. Fate in fretta, non mi rispondono, hanno perso i sensi", e poi ancora "Vi prego, fate qualcosa, la mia amica non mi risponde".

Tra le tante testimonianze raccolte, c'è quella di Matteo, della Vallesina: "Non sono rimasto coinvolto nella caduta generale, ma quando mi hanno detto quanto stava succedendo sono accorso. Era un inferno, ho estratto tre persone da quella muraglia umana, gente che urlava e piangeva. Ho iniziato a fare le manovre rianimatorie manuali, anche la respirazione bocca a bocca. In mezzo c’erano ragazzi che non respiravano, avevano i volti sporchi, coperti di polvere, di liquidi, anche di sangue". Il resto è cronaca: quando i vigili del fuoco e i sanitari del 118 arrivano nei pressi della Lanterna azzurra trovano centinaia di feriti e le prime vittime.

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