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Strage di Corinaldo, ultime notizie

Corinaldo, la versione di un addetto alla sicurezza: “C’era troppa gente”

“Secondo me c’era troppa gente, molta di più di quella che conteneva il locale”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Adnkronos un addetto alla sicurezza che stava lavorando alla Lanterna Azzurra la notte della tragedia. “Ho fatto quello che potevo fare nel mio piccolo, ho chiamato i soccorsi, ma per me quello che è accaduto è una sconfitta. Sono molto provato”.
A cura di Charlotte Matteini
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Le indagini sulla tragedia di Corinaldo procedono incessanti e in queste ore alcuni testimoni oculari stanno raccontando che la Lanterna Azzurra quella sera fosse ospitasse molti più clienti di quanto consentito. In una breve intervista all'agenzia di stampa Adnkronos, un addetto alla sicurezza presente la notte della tragedia ha raccontato: "Secondo me c'era troppa gente, molta di più di quella che conteneva il locale. Ho fatto quello che potevo fare nel mio piccolo, ho chiamato i soccorsi, ma per me quello che è accaduto è una sconfitta. Sono molto provato", ha spiegato il 30enne, che preferisce rimanere anonimo.

I carabinieri stanno continuando a indagare per capire se effettivamente all'interno della discoteca di Corinaldo ci fossero molte più persone di quanto consentito dalle normative di sicurezza: "Se avete delle immagini inviatecele, più ne abbiamo più potremo indagare in modo più approfondito. Che il numero dei biglietti effettivamente staccati sia inferiore rispetto alle matrici non è indicativo", spiegano fonti investigative, perché il numero delle matrici dipende dall'ammontare di biglietti di cui ogni venditore ha la disponibilità. Dalle indagini è emerso che sarebbero 680 i biglietti venduti, mentre 500 sarebbero quelli staccati. La capienza della sala dove si sarebbe dovuto svolgere il concerto è di 460 persone.

Come detto, le indagini sulla strage di Corinaldo stanno procedendo e i carabinieri stanno effettuando insieme ai vigili del fuoco una serie di sopralluoghi per verificare se le uscite di sicurezza sono a norma di legge. In mattinata, inoltre, è stato individuato il minorenne anconetano che avrebbe usato lo spray al peperoncino la notte della tragedia, scatenando il panico e il conseguente fuggi fuggi verso l'uscita. Il nome non è ancora stato iscritto sul registro degli indagati e il ragazzo non è ancora stato sentito.

Quella dello spray urticante non è la sola ipotesi al vaglio dei carabinieri: "Alcuni ammettono di aver avuto sensazioni strane alla gola, agli occhi, ma può esserci stata anche una suggestione. Noi parliamo di fatti, le ipotesi le lasciamo agli altri, l'uso dello spray non è al momento accertato" e che anche il ritrovamento della bomboletta non sarebbe indicativo perché potrebbe essere stata persa da qualcuno in fuga dal locale, ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona Cristian Carrozza.

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