Corinaldo, il papà di Mattia, morto alla Lanterna azzurra: “La mia vita è finita. Solo in Italia”
"Solo in Italia succedono queste cose. E ora la vita mia e quella di mia moglie è finita". Sono queste le prime parole di di dolore e rabbia di Giuseppe Orlandi, papà di Mattia, una delle sei vittime della strage alla discoteca "Lanterna azzurra"di Corinaldo, in provincia di Ancona poco prima del concerto del suo idolo, il trapper Sfera Ebbasta. Mattia, originario di Frontone, aveva solo 15 anni: la notte tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre una serata di divertimento si è trasformata in tragedia per la sua famiglia, che è ancora incredula di quanto successo.
"Solo in Italia succedono queste cose, se è vero che quella è una discoteca che al massimo contiene 300 persone", è lo sfogo di papà Giuseppe all'uscita dall'obitorio dell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona per il riconoscimento delle salme. "Era andato con la navetta, era la seconda volta che ci andava – ha continuato -. Mio figlio non me lo ridarà nessuno". Il suo dolore si va a unire a quello degli altri genitori che hanno perso i loro ragazzi nella strage di Corinaldo. Già in mattinata la mamma di un'altra vittima, Asia Nasoni, aveva detto: "Mia figlia aveva solo 14 anni…vi rendete conto".
Una donna, arrivata in ospedale per assistere la figlia ferita ha raccontato alla stampa "di aver visto dei corpi stesi per terra, coperti da teli bianchi e un uomo che si aggirava, come un sonnambulo… Continuava a ripetere "mia figlia è morta". "Era innamorata del cantante, della vita e si voleva divertire", è invece il ricordo del padre di Benedetta Vitali, intervistato dal Tg3.