Corinaldo, il marito di Eleonora: “Provo rabbia perché siamo stati ingannati”
Per Paolo Curi quanto accaduto venerdì notte alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo è una “tragedia che poteva essere evitata”. E lui, che nel locale vicino Ancona ha perso la moglie e madre dei suoi quattro figli Eleonora, dice di essersi sentito ingannato. Ingannato perché si aspettava di vedere Sfera Ebbasta all’orario indicato sui biglietti, senza sapere che in realtà quello alla Lanterna Azzurra non doveva essere un vero e proprio concerto. “Non era un ambiente adatto a dei ragazzini, non era un concerto, era una discoteca – ha detto a fatica il marito di Eleonora Girolimini – provo rabbia perché siamo stati in qualche modo ingannati. Se avessimo saputo che non era un concerto non saremmo mai andati”. “La nostra bimba è una fan di Sfera Ebbasta, l’abbiamo portata ad altri concerti, peraltro con un pubblico della sua età e tutto si è svolto regolarmente – ha detto ancora l’uomo, le sue parole sono state riportate dal Resto del Carlino – al Mamamia, a un concerto, nel biglietto c’era scritto ore 22 e così è stato. Alle 23,30, tutto era finito, e ce ne siamo andati via per lasciare spazio a chi andava in discoteca. Alla Lanterna Azzurra non è stato così”.
E il marito di Eleonora non è sicuramente l’unico genitore ad aver manifestato gli stessi dubbi dalla sera della tragedia di Corinaldo: a quanto pare erano tanti quelli che non avevano capito che quello del trapper non sarebbe stato un vero e proprio concerto. “Ci sentiamo ingannati perché da nessuna parte c’era scritto che sarebbe stato un dj set, se lo avessimo saputo, se avessimo saputo che l’ospite sarebbe arrivato solo a tarda notte non saremmo mai andati. Quando ci siamo trovati lì abbiamo aspettato, il tempo passava, poi è successa la tragedia”. “Se avessimo saputo il reale ambiente in cui ci saremmo trovati non saremmo mai andati – così ancora il padre addolorato – non usciamo mai, abbiamo fatto sacrifici, lasciando gli altri bambini ai nonni, ma nostra figlia ci teneva tanto, volevamo solo farla felice”. Eleonora Girolimini, l’unica adulta morta nella discoteca di Corinaldo, con il suo corpo ha fatto da scudo alla figlioletta di undici anni. Oltre a lei lascia due gemellini e un bambino di neanche due anni.