Corinaldo, il 17enne fermato per la strage in discoteca torna in libertà: “Era felice”
È tornato libero il 17enne di Senigallia fermato nei giorni scorsi in relazione alla strage nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. Secondo alcuni testimoni, sarebbe stato lui a spruzzare lo spray al peperoncino sulla folla in attesa del concerto di Sfera Ebbasta, provocando il panico tra i presenti con la conseguente morte di 6 persone, tra cui 5 minorenni, e centinaia di feriti. Il ragazzo è comparso oggi davanti al gip del Tribunale minorile di Ancona che ha convalidato l'arresto, ma ha rimesso in libertà l'adolescente perché non c'erano i presupposti per la custodia cautelare. Il 16enne, intercettato in un residence della zona insieme a due adulti e fermato con l'accusa di possesso di droga, si è sempre difeso dalle accuse affermando di non essersi recato al locale la sera di venerdì 7 dicembre e giurando di non essere lui il giovane incappucciato salito sul cubo e ripreso da decine di smartphone prima di spruzzare la sostanza urticante.
Il ragazzo si è gia' allontanato dalla procura minorile di Ancona, in compagnia della madre, che ha assistito all'udienza. "Era felice", hanno detto i suoi legali Andrea Mone e Martina Zambelli.
Il 17enne è uno degli 8 indagati per la strage alla discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Gli altri 7 sono 4 titolari e tre soci del locale, tra i quali figura anche l'amministratore delegato. Per tutti l'ipotesi di reato è concorso in omicidio colposo aggravato. "Il minore è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto – ha detto il procuratore Giovanna Lebboroni – a sua garanzia ma la consistenza indiziaria è tutta da verificare. È indagato per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e colpose unicamente per i fatti della discoteca. Per tali fatti non sono state disposte misure cautelari. È stato tirato in causa da tre persone informate sui fatti e ascoltate". Intanto sono in corso dalle 10 di questa mattina, mercoledì 12 dicembre, le autopsie sulle salme delle cinque vittime della strage di Corinaldo presso gli Ospedali Riuniti delle Torrette.