Corinaldo, i testimoni: “Un ragazzo incappucciato è salito sul cubo e ha spruzzato qualcosa”

Proseguono le indagini da parte delle forze dell'ordine sulla strage alla discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove sei persone sono morte, tra cui cinque minorenni di età compresa tra i 14 e i 16 anni, e una mamma, e numerosi sono i feriti, in attesa di partecipare al concerto di Sfera Ebbasta. La procura di Ancona ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio plurimo colposo e, mentre aumentano le polemiche sulla sicurezza del locale, dove il numero dei biglietti venduti sarebbe stato di molto superiore ai posti disponibili, gli inquirenti si concentrano sulla causa che ha scatenato il panico.

Si è parlato fino ad ora di spray urticante al peperoncino. Secondo alcuni ci sarebbe una banda di giovanissimi malviventi, che imitano le baby gang americane che rapinano i coetanei utilizzando le famose bombolette al “capsicum”. Alcune persone presenti al momento della tragedia avrebbero in particolare raccontato che pochi istanti prima una persona incappucciata, molto probabilmente di sesso maschile, si sarebbe arrampicata su un cubo per ballare e avrebbe poi spruzzato uno spray e lanciato qualcosa verso la pista. Proprio in questi frangenti l' aria è diventata irrespirabile e sarebbe iniziato il panico e la fuga di massa verso le uscite.

"In tanti anni polizia non ho mai visto nulla di simile. Ho il cuore spezzato – ha detto il questore di Ancona Oreste Capocasa che ha anche fornito una prima ricostruzione della dinamica dei fatti: "L'uscita di sicurezza si è aperta, ma appena fuori i due parapetti laterali in ferro non hanno retto, perché arrugginiti, e le persone sono cadute una sull'altra". Intanto, le indagini proseguono.