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Corinaldo, fermato per droga il 15enne che avrebbe spruzzato lo spray al peperoncino

Secondo quanto si apprende da fonti locali, il 15enne fermato per droga sarebbe la stessa persona che avrebbe spruzzato dello spray al peperoncino all’interno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, scatenando il panico e provocando il fuggi fuggi alla base della tragedia ma il fermo non è scattato per i fatti avvenuti all’interno della Lanterna Azzurra.
A cura di Charlotte Matteini
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Un quindicenne residente in provincia di Ancona sarebbe stato fermato dai Carabinieri perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Secondo quanto si apprende da fonti locali, il 15enne fermato per droga sarebbe la stessa persona che avrebbe spruzzato dello spray al peperoncino all'interno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, scatenando il panico e provocando il fuggi fuggi alla base della tragedia. Durante una perquisizione domiciliare, i carabinieri l'hanno trovato in possesso di sostanze stupefacenti e contanti e il fermo sarebbe stato disposto per questo e non per i fatti legati a quanto avvenuto nel locale.

Per quella vicenda, infatti, il ragazzo sarebbe stato identificato sulla base di una serie di testimonianze, ma non ci sono altri elementi o video contro di lui. Per questo, non è ancora stato sentito dai pm e il suo nome non è stato iscritto nel registro degli indagati. Le procure ordinaria e minorile di Ancona stanno procedendo con molta cautela. L'ipotesi per cui procedono, per ora, è quella di omicidio preterintenzionale, ma contro ignoti.

L'inchiesta al momento è agli inizi e numerose sono le domande che non trovano risposta: si sta indagando sulla corretta applicazione del piano di sicurezza, ad esempio, e gli inquirenti stanno cercando di capire se effettivamente all'interno della Lanterna Azzurra erano presenti molte più persone di quanto consentito dalle norme. Non è certo nemmeno che a scatenare il panico sia stata una spruzzata di spray al peperoncino, secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, sarebbe la "causa più accreditata finora" ma gli inquirenti "non possono sposare una sola causa" e quella dello spray "non può essere l'unica causa da seguire".

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