Coppia uccisa a Bolzano, il figlio respinge le accuse: “Ero al laghetto a rilassarmi”
"Mi sono fermato al laghetto dei pescatori per rilassarmi". Così Benno Neumair, indagato per il presunto omicidio dei due genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, ha spiegato agli inquirenti come avrebbe trascorso la serata di lunedì 4 gennaio. Il ragazzo avrebbe trascorso 40 minuti tra il passaggio della sua auto sul ponte Roma di Bolzano, dopo le 21, e le 22, quando la Volvo station wagon viene immortalata dalle telecamere nella galleria di Laives.
In quel periodo il trentenne ha spento il suo telefonino. E verso le 21 si spengono definitivamente anche i due cellulari di entrambi i genitori. Benno avrebbe giustificato questo "buco" di tempo spiegando di essersi voluto fermare al laghetto dei pescatori per rilassarsi, mentre gli inquirenti sospettano che proprio in quel momento avrebbe trasportato i corpi di madre e padre sul ponte di Vadena per poi gettarli nel fiume Adige. Si tratta, va detto, solo di ipotesi investigative, ancora tutte da verificare. "Ricostruzione fantasiosa – commenta Flavio Moccia legale di Benno Neumair – non capisco perché ce ne sia menzione nell'atto di sequestro reperti". Stando alla ricostruzione presente nel decreto di sequestro della casa e menzionata nel servizio di Chi l'ha visto del 20 gennaio, Peter e Laura sarebbero stati assassinati nel locale adiacente la casa padronale.
Sul ponte è stata comunque rinvenuta una traccia di sangue che sarebbe "compatibile" con quello di Peter Neumair. In merito al possibile movente del presunto duplice delitto, si sta indagando sui trascorsi di Benno, che conviveva con i genitori nell’appartamento di via Castel Roncolo. Una convivenza che sarebbe non stata sempre priva di complicazioni.