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Coppia suicida a Forlì, l’ombra della “setta” sul piccolo borgo: “Quasi tutti ne fanno parte”

Proseguono le indagini nel piccolo borgo, dove tutti sapevano della comunità che temeva la fine del mondo nel 2012. “Ma non è una setta”. Sul posto anche il figlio: “Distrutti dal dolore, vorremmo solo restare in pace”.
A cura di Beppe Facchini
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Quella di oggi è una comunità ancora profondamente scossa e visibilmente seccata dalla presenza di telecamere e giornalisti per le loro domande sulla vicenda e sulle presunte ombre di una setta su un fatto di cronaca di un certo rilievo. Ma fino all'altro giorno a Spinello, frazione di Santa Sofia, in provincia di Forlì-Cesena, la presenza in paese dei seguaci di Ramtha non ha mai provocato prima di adesso alcun tipo di sorpresa. Lo conferma anche il sindaco, Daniele Valbonesi, ai microfoni di Fanpage.it, due giorni dopo quello che sembrerebbe sempre di più un doppio suicidio avvenuto fra le mure domestiche di una delle tante villette immerse nel verde da queste parti. La sera di sabato 21 maggio, dopo alcuni giorni in cui non aveva più loro notizie, è stato il figlio di Paolo Neri e Stefania Platania, 67 e 65 anni, a lanciare l'allarme: non aveva più notizie dei suoi genitori, che si trovavano proprio in una di quelle villette, e così, preoccupato, ha allertato i soccorsi.

Al loro arrivo, insieme ai vigili del fuoco, i due coniugi di origine romana, ex dipendenti del Senato, erano già morti. Si sarebbero sparati in contemporanea con due pistole regolarmente in loro possesso. Di fianco ai loro corpi, oltre alle armi, è stato trovato anche un bigliettino: “Vogliamo trovare un nuovo luogo dove vivere in pace" e un "mondo che ci offra nuove possibilità". Le indagini proseguono e per ora è esclusa la pista che porta a un gesto estremo indotto da qualcun altro, ma l'appartenenza dei due a un gruppo che aveva scelto proprio Spinello come “terra benedetta” è un dettaglio che secondo gli investigatori merita di essere ancora un po' approfondito. Non è così invece per gli abitanti della zona.

“Vi state accanendo con questa cosa” dice qualcuno alla vista delle telecamere. “Erano usciti dalla setta almeno sette o otto anni fa” aggiunge una vicina. Tutti hanno sempre saputo delle vicende legate a quella che ufficialmente è denominata Ramtha's School of Enlightenment (Scuola di Illuminazione di Ramtha), un gruppo per il quale Spinello era una delle poche località che, secondo una profezia Maya, si sarebbero salvate dall'apocalisse attesa per il 21 dicembre 2012. La coppia, infatti, aveva acquistato casa in Appennino assieme a una settantina di altri "credenti" proprio quell'anno e come altri l'avevano attrezzato con un bunker sotterraneo, preparando tutto il necessario in vista della fine del mondo.

“Alcuni si sono trovati bene e sono rimasti a vivere qui, sono persone rispettose come tutte le altre” dicono ancora gli abitanti del paese. “Qui la comunità è molto conosciuta -confermano altri-. Ci sono dentro tutti. Ma il bunker non è in ognuna delle case”. Prima della pandemia, dice ancora una vicina, spesso i seguaci di Ramtha si radunavano a Sportilia, il centro sportivo utilizzato prevalentemente dagli arbitri di calcio italiani per i raduni e la preparazione ai campionati nazionali. “Veniva anche l'americana”, sottolinea, riferendosi alla fondatrice della scuola, JZ Knight. La stessa, con una nota, ha tenuto a precisare: “Noi tutti inviamo le nostre preghiere alle famiglie, agli amici e membri della comunità di Spinello che sono stati colpiti dalla morte di Paolo e Stefania. E ai loro figli, sappiamo che le parole non possono consolarvi per una tale perdita, ma sappiate che i nostri cuori sono con voi”.

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"Paolo Neri e Stefania Platania hanno frequentato i corsi della RSE tra il 2003 e il 2012 -continua la nota-. La RSE non ha avuto contatti con loro dall'ultima volta che hanno partecipato a un seminario 10 anni fa", ha affermato il portavoce Mike Wright. “Gli insegnamenti della RSE celebrano la vita. Forniamo informazioni e tecniche alle persone per affrontare e superare le sfide della loro vita, e non evitarle. I concetti fondamentali insegnati nella Scuola sottolineano la sacralità della vita umana. La scelta fatta dalla coppia è tragica e non rispecchia assolutamente la filosofia della scuola”. "Gli studenti RSE non sono sopravvissuti", conclude JZ Knight.

"Noi siamo sovranisti. Ci è stato insegnato a essere preparati a qualsiasi cosa, a essere in grado di provvedere e prenderci cura di noi stessi e delle nostre famiglie. Una persona sovrana è in grado di sostenere la propria vita senza giocare d'azzardo sulle banche, sul mercato azionario o sugli investimenti cartacei. Sono orgoglioso di questa cultura della RSE e del fatto che i nostri studenti abbiano ascoltato questo messaggio di Ramtha per oltre 40 anni. Sono molto orgogliosa che i nostri studenti abbiano fatto tutto ciò che potevano per diventare esseri sovrani”. Infine, si “invita la comunità e i media ad astenersi da speculazioni e pettegolezzi sui social media in modo che i figli di Paola e Stefania nel loro lutto non debbano affrontare ulteriore dolore e angoscia in questo momento difficile”.

Nel tardo pomeriggio di lunedì 23 maggio è arrivato dalla provincia di Roma a Spinello anche il figlio della coppia. "Non ho nessuna dichiarazione da fare -ha detto ai cronisti-. Siamo distrutti dal dolore, vorremmo solo restare in pace".

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