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Peter Neumair e Laura Perselli uccisi a Bolzano

Coppia scomparsa a Bolzano, notte in cella di isolamento per Benno Neumair: resta in carcere

Benno Neumair resta in carcere, secondo il Gip c’è pericolo di fuga. Il figlio di Peter Neumair e Laura Perselli, la coppia scomparsa a Bolzano, non ha risposto ai magistrati nell’interrogatorio di garanzia. Dopo la prima notte in isolamento è apparso molto provato secondo i suoi avvocati: “Sta affrontando questa esperienza con angoscia”.
A cura di Susanna Picone
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Ha trascorso la notte nella cella di isolamento del carcere di Bolzano Benno Neumair, il trentenne indagato per il presunto omicidio e occultamento dei cadaveri dei genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, la coppia di Bolzano scomparsa il 4 gennaio scorso. Il giovane, che si è costituito pur senza confessare il delitto, resterà in carcere come ha deciso la giudice per le indagini preliminari, Carla Scheidle dopo l'interrogatorio di convalida del fermo, ma presto dovrebbe essere trasferito insieme agli altri detenuti.

Peter Neumair e Laura Perselli
Peter Neumair e Laura Perselli

Come scrive il Corriere della Sera, l'insegnante di matematica appassionato di culturismo è stato infatti sottoposto a tampone per il Covid ed è risultato negativo e il protocollo di sicurezza della casa circondariale di Bolzano non prevede una vera e propria quarantena anche perché c’è carenza di spazi. Nel giro di qualche giorno quindi dovrebbe arrivare il trasferimento nella terza sezione che è quella dove si concentrano gli italiani e i sudtirolesi: qui al momento con solo 88 posti disponibili ci sono 102 detenuti, mancano una decina di guardie carcerarie e ci sono stati dei disordini.

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Dopo la prima notte in isolamento, Benno Neumair al mattino ha fatto un po’ di ginnastica e all’arrivo degli avvocati è apparso molto turbato. "Benno è molto provato, è rinchiuso in una cella del carcere di via Dante per il momento in solitudine ma sta affrontando questa esperienza con angoscia, nonostante io e il collega Angelo Polo avessimo sempre pensato che fosse necessario prepararlo anche a una circostanza di questo tipo", aveva fatto sapere ieri l’avvocato Flavio Moccia. Per il pm sussistono "tutte e tre le esigenze cautelari", quindi, oltre il pericolo di fuga, la reiterazione del reato e l'inquinamento probatorio. “La gravità del fatto, su cui anche il legislatore è intervenuto, non può mai essere posta a presupposto per il pericolo di fuga. Così come le mere conoscenze estere non consentono i presupposti per il pericolo di fuga", ha commentato il difensore Angelo Polo.

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