Convalidato l’arresto per 3 attivisti di Ultima Generazione: hanno bloccato la tangenziale a Bologna
Sono stati convalidati gli arresti per tre dei dieci attivisti di Ultima Generazione che ieri mattina, giovedì 2 novembre, hanno bloccato la tangenziale nord di Bologna tra le uscite Fiera e via Stalingrado. Al termine dell'udienza per direttissima, la giudice Francesca Zavaglia ha disposto per due di loro il divieto di dimora nel comune bolognese, mentre per il terzo l'obbligo di firma. "Ettore, Silvia e Mida sono persone comuni che si sono trovate senza alternative di fronte alla propria società in pericolo", hanno commentato gli attivisti con una nota, "ci chiediamo, è commisurata la pena in confronto alle loro sincere preoccupazioni?".
Le accuse mosse contro i tre attivisti
I tre attivisti sono stati arrestati ieri sera e oggi sono comparsi davanti alla giudice del Tribunale di Bologna. I reati che gli sono stati contestati sono di violenza privata aggravata e danneggiamento, ma non l'interruzione del pubblico servizio. Il processo inizierà il 30 novembre, ma intanto la giudice ha disposto per due di loro il divieto di dimora a Bologna e per la terza l'obbligo di firma.
Ultima Generazione, riportando la notizia della convalida degli arresti, ha sollevato dubbi circa il capo di imputazione di violenza aggravata. "È un reato che si integra nel momento in cui quando qualcuno, con violenza o minaccia, costringe altri a fare o non fare una determinata condotta", scrive il movimento facendo notare come i tre manifestanti avevano bloccato la tangenziale "con la nonviolenza che contraddistingue Ultima Generazione".
"Non si deve agire a disastro già accaduto"
Gli ecoattivisti, che avevano organizzato un presidio fuori dal Tribunale, hanno sottolineato come questo procedimento si stia svolgendo proprio nelle ore in cui l'Italia, e in particolare la Toscana, sta subendo gravi danni e perdie a causa degli eventi meteorologici estremi.
"Il governatore Eugenio Giani ha dichiarato lo stato di emergenza regionale", scrive Ultima Generazione, "è proprio il concetto che stiamo provando da più di un anno a far emergere nel discorso pubblico. Riteniamo che ci sia un terreno comune nel quale dialogare e per questo chiediamo che vengano tempestivamente instaurate misure di prevenzione e che non si agisca esclusivamente a disastro già accaduto".