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Controlla moglie con videocamera, condannato per maltrattamenti

Per i giudici l’uomo avrebbe messo in atto condotte umilianti per la donna arrivando a installare telecamere in casa per sorvegliarla.
A cura di A. P.
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Umiliava continuamente e in vari modi la moglie arrivando anche a installare in casa una videocamera e un registratore per tenere sotto controllo tutti i suoi movimenti e farla vivere in una condizione di continua prostrazione anche quando lui era assente dall'abitazione. Per questo motivo un uomo palermitano di 55 anni è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per maltrattamenti in famiglia. In particolare, la Sesta sezione penale della Suprema Corte ha riconosciuto come "condotte umilianti, ingiuriose e violente" quelle commesse dall'uomo nei confronti della donna stabilendo per il 55enne una pena  di due anni e sei mesi di reclusione.

Per i giudici l'uomo avrebbe messo in atto comportamenti degradanti nei confronti della donna quali "la privazione delle risorse economiche per fare la spesa e comperare i medicinali, danneggiamenti all'abitazione, gravi offese personali, aggressioni fisiche" oltre al monitoraggio mediante l'installazione di una videocamera e di un registratore. Per questo è stata confermata la precedente condanna emessa dalla Corte di Appello di Palermo il 21 aprile scorso, senza la concessione delle attenuanti.

Per gli ermellini, il 55ene con percosse, ingiurie, minacce, privazioni e umiliazioni avrebbe cagionato alla vittima uno stato di prostrazione fisica e morale. L'uomo si era difeso sostenendo che la sua condotta era giustificata dal fatto che la moglie si comportava come una "separata in casa", e che le "offese verbali" che lui le rivolgeva "costituivano soltanto una risposta alle parole ingiuriose usate d'abitudine" dalla donna. Facendo appello al fatto che erano episodi isolati e che lui era incensurato, i legali della difesa avevano chiesto le attenuanti ma i giudici non hanno accolto la richiesta condannando l'uomo anche a pagare 1500 euro alla cassa delle ammende.

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