Contro il ddl Cirinnà un Family Day, veglie e preghiere dei cattolici
Un nuovo Family Day, veglie delle sentinelle in piedi in tutta Italia, il lancio di un sito web per promuovere preghiere individuali contro il ddl Cirinnà. I cattolici scendono in campo contro le unioni civili, pochi giorni prima l’inizio della discussione del disegno di legge da parte del Parlamento. Lo fanno nonostante la tiepidezza della Conferenza Episcopale Italiana, la posizione “frenata” del Forum delle Associazioni Familiari, i distinguo di molti deputati e senatori che si professano cattolici ma che si dicono anche pronti a votare il testo proposto dal Partito Democratico.
Il Family Day, ormai è sicuro, si terrà il prossimo 30 gennaio in piazza San Giovanni in Laterano a Roma, con la partecipazione di centinaia di parrocchie ed associazioni, con il sostegno di Generazione Famiglia Italia, movimento diventato punto di riferimento per chi lotta a favore della “famiglia tradizionale” e del quotidiano diretto da Mario Adinolfi, la Croce. Una settimana prima, tra il 23 ed il 24 febbraio, le sentinelle in piedi terranno veglie silenziose in decine di piazze d’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, rimanendo in piedi per un’ora a leggere dei libri per manifestare, in modo pacifico, la loro contrarietà al ddl Cirinnà.
Il sito web www.unoradiguardia.it raccoglie, invece, tutte le intenzioni delle persone che nei prossimi giorni dedicheranno almeno un’ora del proprio tempo a pregare affinché il Parlamento italiano non si esprima favorevolmente alle unioni civili. Per gli organizzatori, quella contro il ddl Cirinnà è una vera e propria battaglia, da combattere in maniera non cruenta, ma, semplicemente, pregando. “La nostra battaglia – spiegano gli organizzatori – infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti." Non Matteo Renzi, non Monica Cirinnà, non i deputati ed i senatori del Movimento Cinque Stelle che hanno già annunciato il proprio voto favorevole. Il nemico è il vero e proprio ispiratore dell’introduzione delle unioni civili nel nostro Paese: Satana in persona.
Per presentarsi nel modo migliore in battaglia bisogna scegliere una “ora di guardia”. Sessanta minuti in cui pregare “da solo o in compagnia, in Chiesa o in qualsiasi altro luogo, iniziando con l'invocazione per fermare il ddl sulle cosiddette unioni civili”. Tutto questo, confidando in una promessa di Gesù contenuta all’interno del Vangelo: “In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro “.
Il linguaggio utilizzato è militaresco: “Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il Vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.” Parole che gli organizzatori riprendono fedelmente dalla lettera di san Paolo agli Efesini, che da soldato romano divenne l’uomo che convertì dei popoli di mezzo Medio Oriente al cristianesimo. Riusciranno i suoi emuli moderni a convertire i parlamentari italiani? La battaglia è appena iniziata.