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Consultazione per gli orsi in Trentino, Val di Sole vota no: il 98,58% li trova pericolosi, cosa succede ora

Domenica 27 ottobre i 13 comuni della Val di Sole hanno votato contro la presenza di lupi e orsi in quanto pericolosi per la sicurezza pubblica e per l’economia locale. Davanti al risultato, il presidente della comunità, Lorenzo Cicolini: “L’esito pesi a Trento, Roma e Bruxelles”
A cura di Giovanni Turi
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Oltre il 98% dei comuni della Val di Sole ha votato orsi e lupi come pericolo per la sicurezza e per l'economia locale
Oltre il 98% dei comuni della Val di Sole ha votato orsi e lupi come pericolo per la sicurezza e per l'economia locale

Orsi e lupi come grave pericolo per la sicurezza pubblica e per l'economia locale. La Val di Sole ha votato. E la consultazione popolare lanciata dal comitato "Insieme per Andrea Papi" ha un esito ben preciso: il 98,58% degli abitanti dei 13 comuni del Trentino è preoccupato dalla presenza dei grandi carnivori.

Il quesito proposto ai seggi nella giornata di ieri, domenica 27 ottobre, era: "Ritieni che la presenza di orsi e lupi in zone densamente antropizzate come la Val di Sole, la val di Pejo e la val di Rabbi sia un pericolo per la sicurezza, un danno per l’economia e per la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?". Risultato: 7.731 cittadini hanno detto di sì, solo 111 no e 18 schede bianche.

L'affluenza finale si attesta circa al 63%. Un dato più basso rispetto alle attese dei promotori, che auspicavano un plebiscito. Ma il traguardo è degno di nota. Non solo perché è la prima consultazione popolare registrata tra le valli del Trentino, ma anche per il fatto che arriva a 25 anni dall'avvio del ripopolamento dell'orso bruno nei boschi del Trentino sotto l'ombrello del progetto Life Ursus.

Il tema della convivenza tra uomo e grandi carnivori in Trentino è molto sentito, anche in ragione delle aggressioni registrate nel corso degli anni e le conseguenti richieste di maggior sicurezza. Sono queste le motivazioni che hanno portato il comitato "Insieme per Andrea Papi" a raccogliere oltre 6.000 firme in Val di Sole al fine di promuovere la consultazione popolare.

Non si tratta di un referendum, bensì di un'indicazione politica per "misurare" la sensibilità sulla questione da parte dell'opinione pubblica. Ecco perché il responso dovrebbe portare "la politica provinciale, nazionale ed europea a fare i conti con la richiesta di aiuto della popolazione della Val di Sole", ha detto il presidente della Comunità della Val di Sole, Lorenzo Cicolini, che punta a una revisione della gestione del progetto Life Ursus.

Di tutt'altro parere Legambiente. "La convivenza uomo e animali selvatici – dice Stefano Raimondi, responsabile biodiversità di Legambiente – non si pratica a colpi di quesiti referendari già orientati a semplicistiche soluzioni e, soprattutto, in assenza di una chiara ammissione di responsabilità da parte delle istituzioni e della politica, locale, ma non solo, che non ha saputo gestire con i dovuti strumenti un fenomeno complesso che non può essere derubricato ad un semplice sì o ad un no sulla coesistenza. In natura il rischio zero non esiste".

Poi Raimondi ribadisce che "la gestione della fauna, richiede un approccio basato sulla conoscenza, il monitoraggio delle attività e l'intervento integrato con misure sempre più complesse". La Val di Sole con il suo voto, comunque, ha fatto da apripista. In vista ci saranno consultazioni sulla presenza di orsi e lupi anche in Val di Non (tra il 25 novembre e l'8 dicembre), nelle Giudicarie, in Val Rendena e probabilmente anche nella Valle dei Laghi.

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