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Lo conosce su Facebook: picchiata e costretta in casa per due mesi

Una donna di Campobasso decide di incontrare l’uomo che aveva conosciuto in Rete. Dapprima viene convinta a lasciare lavoro e familiari, poi viene segregata e torturata in una villa.
A cura di Redazione
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Nasce su Facebook la relazione che porta una donna a vivere un incubo lungo circa due mesi. Lei è di Campobasso e conosce sul noto social network un uomo di 42 anni, leader di una cover band con cui dapprima si limita a chattare e che successivamente decide di incontrare. L'uomo, che è più giovane della sua vittima, convince la donna a percorrere una sorta di iter iniziatico che la deve portare a tagliare i ponti con il suo passato. La signora lascia il lavoro e non sente più le figlie e gli altri familiari. A gennaio 2016 viene rinchiusa in una casa a Sepino, in provincia di Campobasso. L'abitazione presenta tutte le caratteristiche di una prigione, con grate che chiudono le finestre e rendono impossibile qualsiasi fuga. La donna diventa vittima di un vero e proprio rapimento: la notte viene chiusa a chiave nella casa e di giorno controllata ossessivamente dal suo aguzzino che non le lesina percosse. La vittima veniva controllata senza sosta anche quando lui si allontanava, grazie all'uso del telefono. Alle costrizioni fisiche, si è aggiunta anche la violenza psicologica: la donna non solo veniva minacciata con una pistola, ma eta stata anche avvisata che in caso di fuga l'uomo si sarebbe rivalso sulle figlie di lei. È soltanto grazie ad uno stratagemma che la signora riesce a far recapitare un bigliettino ad un conoscente e ad avvertirlo di quanto sta accadendo. Il 17 marzo le autorità hanno identificato la casa e liberato la donna.

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