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Coniugi uccisi a Cagliari, il figlio minore incastrato dalle telecamere: “Li ha avvelenati per soldi”

Avrebbe avvelenato i genitori nella loro abitazione per motivi economici il 44enne Claudio Gulisano, fermato nella serata di ieri con l’accusa di aver ucciso il padre Luigi Gulisano e la mamma Maria Dessì, residenti a Cagliari e trovati morti nella loro casa il 5 dicembre scorso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ci sarebbe il movente economico dietro la morte dei due coniugi di Cagliari di 79 e 82 anni trovati senza vita nell'abitazione di via Ghibli il 5 dicembre scorso. Luigi Gulisano e Maria Dessì sarebbero morti per avvelenamento e attualmente per il delitto è stato fermato il figlio più giovane, Claudio Gulisano, di 44 anni. L'uomo è stato fermato nella notte dopo un interrogatorio lungo sei ore.

Gli investigatori dell'Arma dei carabinieri sono convinti che il 44enne abbia avvelenato i genitori per ereditare i sei appartamenti che i due coniugi possedevano in città. L'uomo aveva infatti problemi economici legati al fallimento di un market che il padre gli aveva regalato. Il movente sarà ancora al centro delle indagini e delle verifiche degli investigatori, ma anche al centro dei prossimi interrogatori del 44enne.

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L'uomo, stando a quanto spiega il legale, era stato sentito per sommarie informazioni ma poi le sue risposte hanno convinto la Procura, già provvista di elementi che avrebbero giustificato il fermo. "Dopo aver letto gli atti andrò in carcere per parlare con il mio assistito" ha spiegato l'avvocato Luigi Sanna, ora difensore del 44enne.

A incastrare Claudio Gulisano vi sarebbe un filmato, ma non solo. Ci sono testimonianze, il contenuto dei cellulari dei suoi genitori e quanto custodito nel suo smartphone. Un quadro investigativo, secondo la Procura, che per ora lascia pochi dubbi insieme alle riposte poco chiare del 44enne durante l'interrogatorio.

L'uomo è accusato di duplice omicidio volontario. I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale della Compagnia di Cagliari, della stazione di San Bartolomeo e gli specialisti del Ris, hanno recuperato dal 5 dicembre scorso, giorno del ritrovamento dei cadaveri, numerosi elementi a carico del figlio più giovane della coppia.

Il video che in questo momento incastra Gulisano è stato filmato dalla telecamera di un esercizio commerciale della zona: il sistema di videosorveglianza lo avrebbe inquadrato nell'area di via Ghibli in un momento in cui lui, secondo il suo alibi, non avrebbe dovuto essere lì. Almeno un testimone, inoltre, lo avrebbe visto allontanarsi dall'abitazione.

Il cellulare del 44enne e quello delle due vittime sono attualmente sotto il microscopio dei carabinieri che intendono verificare chi li ha utilizzati e quali siano gli ultimi messaggi. Secondo chi indaga, l'ultimo sms dallo smartphone di Luigi Gulisano  potrebbe essere stato inviato quando l'uomo e sua moglie erano già morti.

Bisognerà attendere gli esiti degli accertamenti tossicologici per capire invece come i due coniugi siano stati avvelenati. L'ipotesi è che sia stato usato del nitrito di sodio disciolto o mischiato a bevande e cibi. I Ris hanno sequestrato nella casa utensili, bicchieri e pentole per analizzarle in cerca di eventuali tracce della sostanza.

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