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Coniugi trovati mummificati in casa a Verona: non sono morti insieme, uno avrebbe convissuto con il cadavere

Restano ancora tanti dubbi su cosa sia successo ai coniugi Marco Steffenoni (75 anni) e Maria Teresa Nizzola (76 anni), trovati morti mummificati nella loro villa a Verona dopo quattro mesi dal decesso.
A cura di Giorgia Venturini
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L'ingresso della villetta degli Steffenoni
L'ingresso della villetta degli Steffenoni

Si indaga per capire cosa sia successo ai coniugi Marco Steffenoni (75 anni) e Maria Teresa Nizzola (76 anni), trovati morti mummificati nella loro villa a Verona dopo quattro mesi dal decesso. Al momento tra le poche cose certe è che lui sia morto a causa di un infarto, mentre resta ancora sconosciuto il motivo del decesso della donna. Potrebbero essere i risultati degli esami tossicologici a svelarlo: tra le ipotesi quella che potrebbe essere stato il monossido di carbonio a uccidere la settantaseienne, dal momento che nella loro abitazione è stato trovato il gas. Ma chi dei due sarebbe morto per primo? Prima il marito e poi la donna avrebbe pensato di togliersi la vita? E come sarebbe stato provocato il gas velenoso?

Due sono ad oggi le certezze: primo che sui corpi dei coniugi non ci sono segni di violenza, secondo nessuno avrebbe chiamato i soccorsi per provare a salvare il marito o la moglie, in base a chi sarebbe morto per primo. Si tratterebbe di un caso di solitudine, anche perché nessuno si è accorto della loro assenza per quattro mesi.

Stando a una prima ipotesi della ricostruzione dell'accaduto, il primo a morire sarebbe stato molto probabilmente l'uomo, un ex dentista: il suo corpo è stato trovato senza vita nella camera da letto al primo piano. La donna dopo che si sarebbe resa conto della morte del marito si sarebbe tolta la vita: il suo cadavere è stato trovato su una poltrona al piano terra in salotto. Forse con il monossido di carbonio? Sono in corso tutti gli accertamenti del caso.

Tra i misteri ancora da chiarire è chi fosse quella persona che, 48 ore dopo il ritrovamento dei cadavere, avrebbe violato i sigilli delle forze dell'ordine e si sarebbe intrufolata nella villa dei coniugi morti. Il cancello è stato sfondato, i sigilli rotti, sul posto i segni del passaggio di una o più persone. Fuori dalla proprietà sarebbe stata individuata un'auto parcheggiata, finita ora sotto sequestro. Risulterebbe essere stata rubata in Toscana, furto regolarmente denunciato. Bisogna capire se era un malintenzionato, o forse più di uno, che ha provato a entrare in casa per rubare. Non è ancora chiaro se manca qualcosa dall'abitazione.

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