Condannato per l’omicidio della moglie si impicca in cella, i figli: “Era innocente, nel DNA la prova”
Si è impiccato in cella sotto il peso della condanna per il barbaro assassinio della giovane moglie: oggi, 42 anni dopo quello che viene ricordato come il delitto del lago, Gordon Park potrebbe essere scagionato. I figli dell'uomo condannato per aver ucciso picconate la povera Carol, ritrovata cadavere nel lago alcuni giorni dopo, hanno deciso di chiedere il test del DNA. Se l'esito dell'esame confermasse le convinzioni di Vanessa, Jeremy e Rachel il suicidio di Gordon Park, inizialmente letto come ammissione di colpa, sarebbe solo la conseguenza di un crollo psicologico per un'accusa ingiusta.
Carol Park, 30 anni, è scomparsa da casa sua a Leece, vicino a Barrow-in-Furness nel Regno Unito, nel luglio 1976. Il suo corpo è riemerso 21 anni dopo dal fondo di un lago nel Lake District, a pochi chilometri da casa. Nonostante lo stato di avanzato deterioramento dei resti il medico legale fu stato in grado di stabilire che la povera Carol era stata uccisa a colpi piccozza, probabilmente, nella sua stessa casa. Sul cadavere martoriato, infatti, è stato trovato un babydoll.
I sospetti sono caduti immediatamente sul marito e nel 2004 Gordon Park è stato condannato per l'omicidio della moglie. L'uomo, che si è sempre professato innocente, si è tolto la vita nella cella del penitenziario del Lancashire, dove era recluso. Dopo la sua morte, i figli e la seconda moglie hanno proseguito la battaglia per riabilitare il suo nome. I familiari sono infatti convinti che dall'esame del DNA le corde e il foglio di plastica usati per avvolgere il corpo di Carol riveleranno il profilo biologico di qualcun altro.