Condannato all’ergastolo Igor il russo che terrorizzò l’Italia nel 2017: la conferma della Cassazione
La Prima sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso di Igor il russo, all'anagrafe Norbert Feher. L'uomo è stato condannato all'ergastolo per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri oltre che per il tentato omicidio dell'agente provinciale Marco Ravaglia. Gli omicidi sono stati commessi tra l'1 e l'8 aprile 2017 nelle province di Bologna e Ferrara. Il killer è attualmente detenuto in Spagna dove è sottoposto a procedimento penale per altri delitti.
Nella prigione di Duenas ha tentato di pugnalare un funzionario carcerario con due piastrelle affilate e ha pestato altri operai per evitare il trasferimento nel carcere di Zuera dove sarebbe stato sottoposto a processo per un altro triplice omicidio commesso in Spagna nel 2017. Igor il russo ha commesso gli omicidi durante la sua fuga dall'Italia. Nella sua cella del carcere di Duenas, Igor aveva realizzato un'armatura artigianale con felpe, riviste e altri indumenti per rendersi invulnerabile agli attacchi delle persone che ha poi aggredito.
Chi è Igor il russo
Norbert Feher, noto alle cronache come Igor il russo, era già stato condannato all'ergastolo in Italia dal tribunale di Bologna nel 2019 per gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri. Arrestato nel 2017 dopo alcuni mesi da latitante, ha commesso tra Spagna e Italia circa 5 omicidi. Il suo caso tenne banco in Italia nell'aprile del 2017: il 1 del mese, infatti, fu ucciso un tabaccaio a Budrio. Fu questo caso a far partire le ricerche. L'uomo infatti fu ucciso con due colpi di arma da fuoco di una pistola sottratta a una guardia giurata. Fabbri aveva 52 anni. Prima dell'omicidio ci fu una breve colluttazione con il killer che fuggendo lasciò alcune tracce di sangue. Pochi giorni dopo un altro uomo fu ucciso in una zona disabitata in provincia di Ferrara. Furono gli esami delle tracce ematiche lasciate sulla prima scena del delitto a ricondurre e Igor il russo.
Il soprannome viene dall'attenzione morbosa sul personaggio. Si diffuse infatti la voce che si trattasse di un uomo addestrato dall'Armata Rossa dell'Unione Sovietica. Un ex soldato abituato ad adattarsi a qualsiasi situazione. Secondo i media, dunque, avrebbe dovuto trattarsi di Igor Vaclavic di 41 anni. Soltanto dopo le indagini hanno portato a Norbert Feher, di origini serbe. L'uomo era infatti indagato per violenza sessuale in Serbia e aveva raccontato di aver prestato servizio nell'esercito russo durante la seconda guerra cecena. A fornire questi dettagli sul suo conto, alcuni ex compagni di cella che con Feher avevano diviso la galera dopo che era stato arrestato nel 2007 per alcune rapine compiute tra Ferrara e Rovigo. Per evitare l'estradizione si era presentato nel carcere di Rovigo con il falso nome di Igor Vaclavic. Fu scarcerato nel 2010 e poi detenuto nel carcere di Arginone fino al 2015.