Condannati tre attivisti di Ultima Generazione a Bologna: “Ma hanno agito con alto valore morale”
Sono stati condannati a sei mesi con pena sospesa i tre attivisti di Ultima Generazione che lo scorso 2 novembre bloccarono la tangenziale Nord di Bologna per circa un'ora per protestare contro il cambiamento climatico.
È quanto ha stabilito il giudice del Tribunale del capoluogo emiliano che li ha riconosciuti colpevoli dei reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio, assolvendoli invece per danneggiamento aggravato, manifestazione non autorizzata e violazione di fogli di via.
Secondo quanto riferito dallo stesso movimento ambientalista, il giudice ha tuttavia concesso ai tre, che vennero sottoposti a misure cautelari (divieto di dimora e obbligo di firma) poi tutte revocate, le circostanze generiche per aver agito per un alto valore morale. La Procura questa mattina aveva chiesto un anno ciascuno. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni.
La condanna dei tre attivisti "che hanno compiuto un'azione nonviolenta per chiedere al governo di stanziare un Fondo di Riparazione permanente per gli eventi estremi" non ferma la campagna di Ultima Generazione che, assicurano dal movimento, "andrà avanti".
Fuori dal tribunale, come per le altre udienze, altri attivisti hanno organizzato un presidio dalle 9 di stamattina per manifestare la loro solidarietà ai tre ragazzi e subito dopo l’udienza gli ambientalisti si sono abbracciati e hanno applaudito.
"Tendenzialmente faremo appello per i due reati per i quali sono stati condannati. Ma diciamo che da un certo punto di vista siamo già soddisfatti, perché rispetto all'inizio la situazione è sicuramente cambiata, c'è già stato un parziale riconoscimento delle ragioni degli imputati", ha commentato uno dei legali, Elia De Caro.