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Condannati all’ergastolo tre ex ufficiali tedeschi della divisione Göring

Gli ex soldati, ormai tutti novantenni, sono ritenuti responsabili di vari eccidi di civili compiuti sull’Appennino tosco-emiliano nella primavera del 1944. Le vittime delle uccisioni furono circa 400.
A cura di Daniela Caruso
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corte militare

La Corte militare d'Appello di Roma ha stabilito tre assoluzioni e tre ergastoli per gli ex ufficiali tedeschi della Divisione corazzata Hermann Göring. Gli uomini, ormai tutti novantenni, sono ritenuti responsabili di vari eccidi di civili compiuti sull'Appennino tosco-emiliano nella primavera del 1944. Le vittime delle uccisioni furono circa 400. Secondo l'accusa i militari avrebbero "contribuito a cagionare la morte di numerosi privati cittadini italiani che non prendevano parte alle operazioni militari, fra cui donne, anziani e bambini inermi, agendo con crudeltà e premeditazione".

Hanno agito senza giustificato motivo gli ex soldati tedeschi, i quali, sia per direttive del comando al quale appartenevano, sia per iniziativa personale, hanno tolto la vita a innocenti e partigiani. Il 6 luglio 2011, il Tribunale di Verona ha condannato nove soldati all'ergastolo, assolvendone tre. Altri tre ex ufficiali sono morti nel corso del processo d'appello. Gli imputati sono stati sei, ossia l'allora capitano dell'esercito tedesco Helmut Odenwald, di 93 anni; l'ex tenente Erich Köppe, 93 anni, i sottotenenti Hans Georg Karl Winkler (90 anni) e Ferdinand Osterhaus (95 anni); il caporale, e poi sergente, Alfred Luhmann (87 anni) e il sergente Wilhelm Stark (92 anni).

Odenwald, Köppe e Osterhaus sono stati assolti dalla Corte militare d'appello: per Winkler, Luhmann e Stark, invece, è stato confermato il carcere a vita

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