Condanna definitiva per Luigi Spaccarotella: fu omicidio volontario
La Cassazione condanna definitivamente Luigi Spaccarotella a 9 anni e 4 mesi di reclusione per l’omicidio di Gabriele Sandri. Il tifoso della Lazio fu colpito da un proiettile l’11 novembre del 2007 nell’area di servizio autostradale Badia al Pino (Arezzo). A sparare, l’ex agente della polizia stradale di Arezzo, Luigi Spaccarotella. Il sostituto procuratore generale Francesco Iavoviello aveva chiesto ai giudici della prima sezione penale della Cassazione di confermare la condanna a 9 anni e 4 mesi di carcere, mentre gli avvocati dell’imputato chiedevano il ricorso contro la sentenza emessa dalla corte d’assise d’appello di Firenze, che aveva contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. L’avvocato di Spaccarotella, Federico Bagattini, aveva spiegato la decisione alla base del ricorso: “Il procuratore generale aveva fatto una valutazione non competa degli elementi, non tenendo presente la sproporzione tra il momento operativo e il fatto. Spaccarotella pianse e svenne quando seppe della morte di Sandri e questo è in contraddizione con la volontà di uccidere”.
Sandri: fu omicidio volontario – Secondo il pg Iacoviello, “se Spaccarotella, sparando, avesse centrato un'auto in transito, forse si sarebbe potuto parlare di omicidio colposo. Ma c'è diversità tra sparare verso un'auto e colpire un'occupante di quella autovettura, e sparare dall'altra parte della strada e colpire un'auto di passaggio”. L’ex agente della polizia stradale di Arezzo è condannato per omicidio volontario con dolo eventuale, il pg si è soffermato sulla mancanza di un movente: “E’ chiaro che Spaccarotella non avesse un movente per uccidere, ma anche il ladro che scappa non lo ha. Entrambi vogliono impedire qualcosa e accettano il rischio, il movente non cambia tanto da una parte e dall'altra". Il fratello della vittima, Cristiano Sandri, si è detto soddisfatto. “Il procuratore generale ha sostenuto quello che noi abbiamo detto sin dall'inizio. E' un caso di scuola di dolo eventuale”, ha dichiarato l'uomo, “l'azione dell'agente di polizia è un'azione che si focalizza nel dolo eventuale, è un operatore di polizia e non aveva una carabina di precisione che ti permette di capire cosa colpisci. Ci sono testimonianze cristallizzate che hanno descritto benissimo l'agente Spaccarotella nella sua posizione. Ha solo accettato il rischio che colpendo la macchina avrebbe colpito uno degli occupanti”.