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Concorso scuola, prove rinviate per maltempo? “500 euro a candidato”

È quanto chiede il Codacons in seguito alla decisione del Ministero dell’Istruzione di rinviare gli scritti del “concorsone” dell’11 e del 12 febbraio a causa della neve. L’associazione dei consumatori ipotizza un rimborso di 500 euro ad aspirante docente per il danno esistenziale.
A cura di Susanna Picone
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È quanto chiede il Codacons in seguito alla decisione del Ministero dell’Istruzione di rinviare gli scritti del “concorsone” dell’11 e del 12 febbraio a causa della neve. L’associazione dei consumatori ipotizza un rimborso di 500 euro ad aspirante docente per il danno esistenziale.

Monta la polemica sulla decisione del Ministero dell’Istruzione di rinviare le prove scritte dell’11 e del 12 febbraio del concorso della scuola a causa del maltempo. Nella giornata di domani il Miur comunicherà le date delle nuove prove ma, intanto, la cancellazione di quelle già in calendario è stata decisa solo nella giornata di sabato, quando il Miur ha provveduto a mandare una mail a tutti coloro che avrebbero dovuto raggiungere le sedi delle prove in questi due giorni. Quando insomma – fanno sapere le associazioni dei consumatori – mezzi di trasporto e alberghi erano stati già prenotati dagli aspiranti docenti ammessi agli scritti (e che, nella maggior parte dei casi, non hanno potuto chiedere i soldi indietro).  E anche per questo Codacons e altre associazioni chiedono che i candidati al concorso della scuola siano rimborsati.

Le polemiche per il rinvio degli scritti – Da parte del Ministero, in particolar modo è stato Francesco Profumo a parlare, è stata espressa soddisfazione per questa decisione di sospendere il concorso a causa del maltempo, una sospensione necessaria che permetterà tra l’altro agli stessi candidati di avere qualche giorno in più per prepararsi alle prove. Il Codacons, però, parla di 3 milioni bruciati e sta raccogliendo adesioni per un’azione collettiva per “danno esistenziale”. In particolare, l’idea dell’associazione sarebbe quella di un rimborso di 500 euro a candidato. La rabbia degli aspiranti docenti è grande anche perché, secondo molti, il rinvio degli scritti del concorso non sarebbe  stato realmente causato dalla “Grande nevicata” quanto piuttosto da una incapacità del Ministero di gestire, anche alla luce degli ultimi ricorsi, il concorsone.

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