Concorso docenti, troppi bocciati: 20mila posti rischiano di restare scoperti
Dall’ultima ricerca di Tuttoscuola sul concorso docenti emerge un quadro preoccupante. La metà degli aspiranti prof che in questi mesi è tornata sui libri per ottenere una cattedra non ha superato la prova. A metà percorso il quadro appare chiaro: il Corriere, riprendendo i numeri di Tuttoscuola, dice che tra i 71448 candidati già esaminati alla prova scritta solo 32036 sono stati ammessi agli orali. Bocciati, quindi, circa la metà degli aspiranti professori. A livello geografico la zona d’Italia che ha fatto più “vittime” è il Nord (la regione più selettiva è la Lombardia), mentre al Sud ci sono state meno bocciature. E secondo i conti fatti finora, se andrà così anche nelle graduatorie in arrivo fuori tempo massimo è probabile che la scuola inizierà con circa 23000 cattedre vuote. Inizio della scuola tra l’altro a rischio anche per i ricorsi che potrebbero arrivare e che inevitabilmente ritarderebbero il completamento delle squadre di docenti destinate alle varie scuole della penisola.
Per partecipare al concorsone docenti era richiesta l’abilitazione all’insegnamento – Come scrive ancora Tuttoscuola, sul principio che per diventare docente si debbano possedere requisiti stringenti c’è un consenso diffuso ma lo spaventoso tasso di selezione che sta emergendo lascia sorpresi anche perché va considerato che per partecipare al concorsone era richiesta l’abilitazione all’insegnamento. Su 175.000 candidati solo 40000 saranno ritenuti meritevoli di salire in cattedra. Una situazione che risulta essere senza precedenti nella scuola. E il paradosso, continua Tuttoscuola, è che per molte classi di concorso ci sarà un eccesso di candidati vincitori (soprattutto in Campania e Lazio), che però non potranno andare a insegnare nelle regioni dove i posti sono vacanti (soprattutto al Nord).