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Concorsi pubblici: in arrivo 100mila assunzioni tra scuola, ministeri e forze dell’ordine

Sono circa 100mila le assunzioni previste nella pubblica amministrazione nei prossimi mesi (e anni). Alcuni concorsi pubblici sono già stati banditi (come nel caso dell’Inail), altri sono in arrivo nei prossimi mesi e riguarderanno i ministeri, le forze dell’ordine, l’Inps ma soprattutto il mondo dell’istruzione e dell’università.
A cura di Stefano Rizzuti
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Arrivano le assunzioni nella pubblica amministrazione. Il governo ne prevede circa 100mila per porre rimedio ai buchi nell’organico di alcune amministrazioni e per far fronte al turnover anche in seguito agli effetti della quota 100. Secondo le stime dell’esecutivo, saranno circa 100mila i lavoratori che usciranno dal settore pubblico per andare in pensione. Parte di queste uscite sarà, appunto, dovuta alla quota 100. Nella pubblica amministrazione finora le domande sono state poco più di 40mila e secondo le stime del governo si arriverà a un totale di 100mila nel 2019. La prima finestra d’uscita per chi ha i requisiti – almeno 62 anni di età e 38 di contributi versati – è quella del primo agosto. E solo nel mondo dell’istruzione dovrebbero andare in pensione circa 21mila lavoratori con la quota 100, la stessa cifra dei pensionamenti ordinari sulla base della legge Fornero. Alti i numeri anche nel settore medico, con circa 70mila uscite previste fino al 2023, circa il 60% del totale del personale.

A mettere insieme tutti i concorsi pubblici e le assunzioni che arriveranno nei prossimi mesi è il Sole 24 Ore, ricordando come questi bandi riguarderanno la scuola, i ministeri, l’Inps, ma anche le forze di polizia. Partiamo dai bandi pubblicati, come quello per l’organico Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Si prevede l’assunzione a tempo indeterminato di 420 addetti, a vari livelli: dai ricercatori agli impiegati. Gran parte delle assunzioni straordinarie (in totale 33mila) previste dall’ultima legge di Bilancio riguardano il mondo dell’istruzione. Queste nuove risorse serviranno soprattutto fino al termine del divieto di turnover, che si protrae fino al 15 novembre 2019. Poi le assunzioni verrano spalmate in cinque anni.

Nella scuola e nell’università ci saranno, come detto, più assunzioni. Non solo gli 11.500 addetti alle pulizie, ma anche 66mila insegnanti. I concorsi in arrivo per i docenti sono due. Da una parte ci sono i 17mila posti per maestri di asilo e scuola primaria. Dall’altra 48mila cattedre di scuola secondaria di primo e secondo grado. Ma, comunque, i bandi non dovrebbero arrivare prima dell’estate. A questi si aggiungono, nel mondo dell’università, circa mille ricercatori che potranno accedere alla docenza.

Altre 2.290 assunzioni sono previste, entro l’anno, all’Inps. Al netto di pensionamenti e assunzioni si passerà da un personale di 25.823 unità a 28.113, con quasi 4.800 nuove entrate e poco meno di 2.500 uscite. Ed entro fine giugno dovrebbero arrivare 3mila dirigenti. Passando alle forze dell’ordine, in totale si parla di 6.150 assunzioni, di cui: 1.943 nella polizia di stato. 2.135 nei carabinieri, 1.133 nella guardia di finanza, 939 per la polizia penitenziaria. Ma di tutte queste solo un migliaio dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Altre assunzioni sono previste nei ministeri. A partire da quello di Giustizia, dove arriveranno fino a 3mila impiegati amministrativi, tra il 2019 e il 2021. A loro si aggiungono anche 600 magistrati ordinari. Al ministero dell’Interno verranno assunti 50 prefetti extra, 25 dirigenti di seconda fascia, 250 addetti dell’area funzionale terza – F1 e 450 dell’area funzionale seconda – F2. Infine, al ministero degli Esteri le assunzioni saranno 300 e tutte nel 2019, mentre ai Beni culturali arriveranno 500 nuovi assunti nel 2020 e altrettanti nel 2021.

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