Concordia, parla Iaccarino: E’ vero, Schettino disse: ‘ho fatto un guaio’
![L’ex comandante della nave naufragata all’Isola del Giglio continua a difendere il suo operato. Nel corso di un’intervista a “Mattino Cinque”, Francesco Schettino ha accusato anche i media: “Uno scempio da parte loro”.](https://staticfanpage.akamaized.net/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2013/05/francesco-schettino-parte-per-grosseto.jpg)
"Ho fatto un guaio", è quanto l'ex comandante Francesco Schettino avrebbe esclamato nei drammatici momenti subito dopo l'incidente della Costa Concordia all'ombra dell'Isola del Giglio. Ad affermarlo è stato l'ufficiale di coperta Giovanni Iaccarino al teatro Moderno di Grosseto dove stamane è ripreso il processo relativo al naufragio del 13 gennaio 2012. Lui che insieme al cartografo Simone Canessa e l'ufficiale in addestramento Salvatore Ursino, sono considerati dall'accusa testimoni-chiave per definire i dettagli di uno dei fatti di cronaca più discussi degli ultimi anni.
In un video, proiettato in aula, l'ufficiale di coperta ha ripercorso i suoi movimenti all'interno della Concordia la sera del naufragio:
Ci fu una vibrazione pazzesca e oggetti che cadevano a terra – ha raccontato l'ufficiale – andai nella plancia di comando e vidi il Gps che faceva nove nodi. Eravamo passati da sedici nodi a nove. Ho buttato lo sguardo alla carta nautica e vidi che eravamo su un fondale di 70 metri nei pressi degli scogli. Il Giglio mi sembrava più vicina di adesso. Ho guardato questo pannello – ha aggiunto Iaccarino mentre nelle immagini indica uno strumento che dava l'allarme – c'erano tutte croci rosse. Tutte le luci erano rosse. Poi ho visto il comandante che si èmesso le mani ai capelli ed ha pronunciato la frase ‘ho fatto un guaio'. Poi sono andato velocemente al ponte zero ed ho visto che l'acqua saliva velocemente".
Iaccarino ha poi affermato che "la rotta che passava per il Giglio non era stata comunicata né alla Capitaneria né alla compagnia. Decidemmo di passare al Giglio a mezzo miglio e che avremmo dovuto chiamare il comandante sei miglia prima di farlo. Non ho sentito alcun allarme falla". Quel cambio di rotta, quel passaggio ravvicinato al Giglio "Schettino voleva farlo già la settimana prima" ha detto Iaccarino. Non gli fu però possibile "perchè non c'erano le condizioni adatte, c'era troppo mare e l'idea fu abbandonata". Il primo ufficiale di coperta della Costa Concordia, rispondendo al pm Leopizzi al processo, ha poi specificato come ‘l'inchino' non comparisse negli avvisi ai passeggeri. Lo stesso era capitato la settimana prima: "Anche quel giorno lì il passaggio non era nel programma di attività comunicato ai passeggeri ma fu deciso la sera stessa".