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Conad-Auchan: chiesta cassa integrazione per il 60% dei lavoratori, 5.323 dipendenti su 8.873

Margherita Distribuzione, gruppo imprenditoriale che controlla la catena di supermercati Conad, nell’ambito dell’acquisizione dei punti vendita Auchan ha formalizzato la richiesta di cassa integrazione per il 60% della forza lavoro, 5.323 dipendenti su un totale di 8.873. È quanto emerge dalla comunicazione che il gruppo ha inviato a sindacati e ministero del Lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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Margherita Distribuzione, gruppo imprenditoriale che controlla la catena di supermercati Conad, nell’ambito dell'acquisizione dei punti vendita Auchan ha formalizzato la richiesta di cassa integrazione per il 60% della forza lavoro, 5.323 dipendenti su un totale di 8.873. È quanto emerge dalla comunicazione che il gruppo ha inviato a sindacati e ministero del Lavoro. "Segnali preoccupanti – commenta all'Ansa Cristiano Ardau (UilTucs) in vista dell'incontro di domani a Roma – speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell'anticamera del licenziamento". Nelle settimane scorse Margherita Distribuzione ha già avviato la messa in mobilità di 817 lavoratori impiegati in tutte le strutture di sede. I tagli più significativi  riguardano il quartier generale di Rozzano, nel milanese, dove lavorano 456 impiegati che si aggiungono ai dirigenti per i quali da qualche tempo sono in corso le procedure di riduzione e messa in mobilità.

La comunicazione da parte di Margherita Distribuzione è arrivata ieri. In Sardegna sono coinvolti i 435 dipendenti dei 725 totali delle Città mercato di Cagliari, di Olbia e di Sassari. "Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un'azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione – afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna – Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l'anticamera di licenziamenti nel 2021". Anche la Cisl sul piede di guerra. "Questa vertenza si sta contraddistinguendo per tinte nere quasi da film horror per l'atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete sul futuro dei lavoratori – afferma Giuseppe Atzori, leader in Sardegna della Fisascat-Cisl – Siamo in attesa da mesi della delibera definitiva dell'Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi". Le sigle sindacali sostengono che "è l'ennesimo colpo di scena di Conad su un'acquisizione nata male che sta finendo peggio".

In una nota, tuttavia, Margherita Distribuzione spiega che la scelta di mettere in cassa integrazione il 60 per cento dei dipendenti è stata assunta in vista della riorganizzazione del gruppo: "Si stanno delineando i negozi che passeranno dalla rete Auchan a Conad o ad altri e la richiesta di cig è per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno. Avvertire che ci sia la possibilità di cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio – spiega Margherita – è un obbligo di legge, in ogni caso in Sardegna non chiuderanno dei negozi. D'altra parte la situazione ha una complessità ulteriore, perché c'è il tema dell'antitrust, dal momento che Auchan e Conad sono i due principali marchi di gdo, quindi si deve fare attenzione a non creare situazioni non corrette".

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