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“Con o senza fattura?”: 47 dentisti denunciati per aver evaso 33 milioni al Fisco

Quarantasette dentisti tra Puglia e Basilicata sono stati denunciati per aver evaso 33 milioni di euro al fisco non rilasciando fatture ai clienti.
A cura di Davide Falcioni
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"Con o senza fattura". È la domanda che si sono sentiti rivolgere negli ultimi anni centinaia di pazienti che tra Puglia e Basilicata (e non solo, naturalmente) si sono sottoposti a costose cure odontoiatriche. Alla fine il grande giro di evasione è finito all'attenzione della Guardia di Finanza di Bari, che ha posto sotto inchiesta oltre 80 dentisti e ieri ha sequestrato 5 milioni di euro come presunto profitto di dichiarazione fraudolenta per gli anni dal 2016 al 2020.

Stando a quanto hanno accertato gli inquirenti, in totale circa 33 milioni sarebbero stati sottratti al fisco negli anni. In 47 sono stati denunciati all'autorità giudiziaria. Le indagini riguardano odontoiatri sia della Puglia che della Basilicata. L'inchiesta, partita dopo una verifica fiscale delle Fiamme Gialle nei confronti di un dentista con studio nella provincia di Bari, hanno permesso di individuare in un ingegnere informatico l'ideatore e il fornitore di un software gestionale con il quale era possibile tenere una contabilità parallela.

Gli investigatori hanno di conseguenza sequestrato cellulari, dispositivi informatici e documenti, oltre a copie di backup del software usato anche da altri professionisti. Per accedere a questo programma era sufficiente inserire una pen drive nel computer, premere il tasto F12 sulla tastiera e digitare una password. In questo modo, era possibile creare delle schede cliente nelle quali inserire la contabilità in nero. L'ingegnere, stando a quanto emerso dai controlli, avrebbe anche creato delle chat con i professionisti nelle quali faceva riferimento alla contabilità parallela e invitava i suoi clienti alla prudenza. Anche diversi pazienti hanno dichiarato di aver pagato prestazioni in contanti senza ricevere fattura. Negli anni successivi alle perquisizioni e ai sequestri, poi, il volume d'affari dichiarato dai professionisti coinvolti è aumentato di media del 56%, con picchi superiori al 150%.

"Invitiamo i cittadini a chiedere sempre ricevute e fatture. Si pensa che non facendolo si risparmi, ma non è così, perché" i pagamenti a nero "provocano un effetto sul sistema globale. Sono debiti che lasciamo ai nostri figli. Un recupero da 33 milioni di euro come quello di oggi, in concreto, vale un ospedale". Così il procuratore di Bari, Roberto Rossi, in merito all'operazione.

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