Chissà che sospiro di sollievo appena hanno saputo della morte dell’”ultimo padrino”, come amano chiamarlo con la soddisfazione di una decimazione che con il tempo li alleggerisce. Matteo Messina Denaro è morto come sono morti gli ultimi boss di Cosa nostra, da Riina a Provenzano, uniti dal conoscere i nomi e i cognomi dei “mandanti esterni” del periodo stragista in Italia.
Tutti e tre sono morti rispettando la regola del silenzio, rispettando la regola mafiosa e chissà quali promesse. Tutti e tre sono morti dopo essersi svelati al mondo, tradendo il mito che gli avevano appiccicato addosso, deludenti nella loro avventata cretineria. Mettendo in fila i santini dei "temibili boss di Cosa nostra" nei loro ultimi giorni di vita esce un rosario di mediocri personalità, limitate nel pensiero e nell’organizzazione, dolcemente arrestati nel bel mezzo di un’arrendevolezza che smentisce l’epicità dei loro personaggi.
Matteo Messina Denaro è morto e in giro soffia un’aria che ci invita a esserne contenti, a esultare della fine dell’ultimo boss. Il bisbiglio ha lo stesso alito di quelli che sospirano di sollievo, se lo si annusa bene. Matteo Messina Denaro è morto e, a detta delle risultanze di parecchie indagini, qualcuno da ieri mattina si sente meno braccato, meno ricattabile. No, no, nessun uomo di mafia: quelli sono i pezzi di Stato che pregano di invecchiare in pace e di rimettere quegli anni nel cassetto della criminalità, tenendo chiuso a chiave il cassetto del potere.
Matteo Messina Denaro non era "da prendere" perché era il padrino eroico da aggiungere alla collezione. Matteo Messina Denaro era da prendere per sapere, per farlo parlare, per ricostruire un pezzo di Storia dell’Italia. Matteo Messina Denaro catturato e morto così vale come una testa di cervo da impagliare nel salotto di casa: zero. Morto il lato mafioso ora non ci resta che sperare in un pentito di Stato, in una confessione dalla parte inversa, magari confidando in meno tempra. Falcidiata la mafia, non resta che sperare in una conversione di Stato. Stiamo freschi. Altro che Matteo Messina Denaro.