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Con bomboletta spray cancella svastiche sui muri, per Dario condanna a 1.800 euro: “Voglio il processo”

Dario Buffa contesta soprattutto il fatto che il suo gesto di cancellare una svastica sia stato equiparato di fatto a chi quella svastica l’ha disegnata. Per questo il 32enne farà ricorso contro il decreto di condanna.
A cura di Antonio Palma
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“Per me è una medaglia al valore ma ora voglio il processo” così il 32enne Dario Buffa ha accolto il decreto di condanna a 4 mesi di reclusione o 1.800 euro di multa a suo carico per imbrattamento di suolo pubblico per aver coperto delle svastiche sui muri di Massa armato di bomboletta spray. I fatti contestati risalgono allo scorso anno quando il giovane di sua iniziativa decise di cancellare quei segni nazisti sui muri in pieno giorno e a volto scoperto.

Per le autorità non fu difficile individuarlo visto che le telecamere di sorveglianza della zona avevano ripreso tutto. Per l’operaio agricolo nel dicembre del 2023 scattò quindi la denuncia della Questura di Massa con conseguente indagine che ha portato ora a un decreto di condanna penale a suo carico con la pesante sanzione pecuniaria se vuole evitare i 4 mesi di carcere.

Un decreto penale che però il 32enne ha intenzione di contestare con un ricorso che potrebbe portarlo in Tribunale ad affrontare un processo. “Per me è una medaglia al valore, personalmente ne vado fiero ma non mi hanno fatto il processo e per una cosa del genere lo voglio” ha dichiarato al Tirreno l’uomo che si è già rivolto a un legale per presentare l'istanza.

Dario Buffa contesta soprattutto il fatto che il suo gesto di cancellare una svastica sia stato equiparato di fatto a chi quella svastica l’ha disegnata. La stessa indagine infatti ha portato a un decreto di condanna anche per i due giovani che hanno disegnato il simbolo nazista. Uno di loro è stato condannato alla stessa somma di 1800 euro, l’altro dovrà sborsare qualcosa in più.

Al fianco di Dario Buffa, il collettivo di Casa Rossa Occupata di cui fa parte che ha avviato una raccolta fondi per sostenere le sue spese legali. “Reprimere e condannare chi difende i valori antifascisti e antinazisti è vergognoso! Ma ancora più grave è l'equiparazione, e quindi la condanna alla stessa pena, tra chi quelle svastiche le aveva disegnate, inneggiando al capitolo più buio della storia del ‘900, e chi ripudiando il nazifascismo così come sancito dalla nostra costituzione, le ha cancellate” scrivono dall’organizzazione.

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