Con berretto da capotreno invitava i viaggiatori a non pagare il biglietto, tiktoker scoperto e denunciato
Spacciandosi per capotreno, saliva sui convogli regionali e si metteva a controllare i viaggiatori e i loro titoli di viaggio, invitandoli poi a non pagare più il biglietto. È l’assurda impresa di un ventenne tiktoker che era solito filmare le sue azioni con lo smartphone per poi pubblicare i video sul noto social.
Una iniziativa che però ora gli è costata una denuncia. Scoperto dalla polizia ferroviaria della Sezione di Foligno, infatti ,il giovane ventenne è stato fermto e denunciato all’autorità giudiziaria per una serie di reati.
La scoperta è avvenuta quasi per caso nell’ambito di controlli specifici messi in atto dal Compartimento della Polizia Ferroviaria di Ancona per contrastare il fenomeno del danneggiamento delle carrozze dei treni. Saliti a bordo di un convoglio, infatti, una pattuglia di agenti si è trovata davanti un 20enne che, proclamandosi “capo dei treni in Italia”, si aggirava tra i passeggeri per controllarli e infine spiegare loro che non dovevano più pagare più il biglietto.
Per essere più convincente indossava anche un vero cappello da capotreno che la polizia ritiene posa essere oggetto di furto a danno di personale delle Ferrovie dello Stato. I controlli scattai sulla tratta ferroviaria Assisi – Perugia – Foligno hanno permesso di sorprendere il giovane mentre si accingeva a salire su un treno diretto a Perugia.
Come scoperto dagli accertamenti investigativi della polizia ferroviaria, condotti anche attraverso la visione delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza di treni e stazioni, è stato accertato che il giovane con quel berretto da capo treno era solito aggirarsi a bordo di alcuni treni regionali, anche in orario serale, svolgendo attività di controllo sui viaggiatori ed invitandoli, in qualità di “capo del treno”, a non pagare il biglietto.
Le scene erano riprese con lo smarphone e poi pubblicate sul suo profilo tiktok dove il giovane conta diverse decine di migliaia di follower. Per questo motivo, al termine delle attività di rito, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.