video suggerito
video suggerito

Come sono morte Susanna Recchia e la figlia, il papà della bimba: “Voglio pensare che prima l’abbia sedata”

L’ispezione cadaverica conferma l’ipotesi dell’omicidio-suicidio, con la donna che si è immersa nel fiume Piave con in braccio la bimba. La morte sarebbe sopraggiunta in pochi minuti.
A cura di Biagio Chiariello
391 CONDIVISIONI
Susanna Recchia
Susanna Recchia

Non ci sono dubbi: Susanna Recchia e la figlioletta sono morte annegate. Dopo che i corpi della madre e della bambina sono stati trovati abbracciati su un isolotto del fiume Piave, a valle del ponte di Vidor (Treviso), l’ispezione cadaverica ha confermato l’ipotesi di omicidio-suicidio.

L'anatomopatologo Alberto Furlanetto non ha riscontrato segni di cadute dall'alto o di maltrattamenti sui corpi. Quando Susanna e la figlia sono entrate in acqua, erano vive, ma hanno perso i sensi quasi subito, complice la bassa temperatura dell’acqua. La morte è sopraggiunta in pochi minuti. Si attende ora il momento di poter dare loro l'ultimo saluto.

La 45enne igienista dentale, madre di altri tre figli, aveva annunciato il folle gesto in una lettera lasciata sul tavolo di casa. A trovare quel messaggio e a dare l'allarme è stato l'ex compagno e padre della bambina. "Voglio credere che abbia sedato nostra figlia, che l'abbia almeno calmata prima di buttarsi in acqua con lei. Mi sono convinto di questo per non morire di dolore", ha detto Mirko, affranto.

Gli esami tossicologici chiariranno se la piccola fosse effettivamente sotto l'effetto di sedativi. Nell'auto, parcheggiata venerdì sera vicino al ponte di Vidor, sono stati trovati i farmaci salvavita della bambina, che soffriva di epilessia. Tuttavia, la Procura non sembra intenzionata a svolgere ulteriori accertamenti, e neanche il padre vuole andare oltre: "Lasciatemi con le mie convinzioni", ha dichiarato.

Mirko e Susanna si erano lasciati da un mese, dopo cinque anni di relazione. Fino all'ultimo, Mirko aveva sperato di poter fermare il tragico evento annunciato in quella lunga lettera. Dopo 24 ore di ricerche, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. Pare che la donna soffrisse di depressione da tempo, una condizione che la malattia della bambina e la fine della relazione avevano ulteriormente aggravato.

391 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views