Come sono morte Bianca Doros e Patrizia Cormos, le due ragazze travolte dalla piena del Natisone
Bianca Doros e Patrizia Cormos, le due ragazze i cui corpi sono senza vita sono stati rinvenuti ieri dopo essere state travolte dalla piena del fiume Natisone, sono morte nel Natisone per asfissia da annegamento e politraumi.
Mentre vanno avanti le ricerche di Cristian Casian Molnar, 25enne di origini rumene ultimo disperso non ancora ritrovato, i corpi delle due ragazze sono stati restituiti ai familiari per poter celebrare il funerale con Bianca e Patrizia che sono state vestite da sposa per l’ultimo saluto alla camera ardente.
Nessuna autopsia sui corpi di Bianca e Patrizia
Lo si apprende dall Procuratore di Udine, Massimo Lia, che oggi ha tenuto una conferenza stampa, a proposito del dramma avvenuto la settimana scorsa in Friuli. "Siamo nella fase delle indagini preliminari, coi fatti che si stanno accertando in collaborazione con l'Arma dei carabinieri. Gli accertamenti sulle salme, la dinamica dei fatti, la documentazione che tutti abbiamo visto e l'esame esterno compiuto dal medico legale sui corpi, consentono, con ragionevole certezza, di individuare la causa del decesso nell'asfissia da annegamento e traumatismi vari" ha detto Lia.
"Si è ritenuto, dunque, sufficiente l‘ispezione cadaverica esterna, anche per riconsegnare le ragazze ai famigliari, per procedere con il rito funebre", ha aggiunto. Non si è dunque proceduto all'autopsia sui due corpi.
Proseguono le indagini per chiarire la dinamica dell'incidente
Sono comunque ancora tanti i punti da chiarire nella tragedia del Natisone: dai soccorsi partiti da troppo lontano fino all’assenza di avvisi per piene improvvise, ma il procuratore assicura che "Tutto è stato acquisito compreso il cellulare della ragazza, che è ancora utilizzabile. I genitori non hanno formulato per ora richieste specifiche. Abbiamo già ascoltato tutti i testimoni, compresi i familiari e dalla Romania non è pervenuta nessuna istanza".
E non mancano le polemiche sui soccorsi. Domenica è intervenuto anche il Ministro con delega alla Protezione Civile, Nella Musumeci, che ha chiesto al prefetto di Udine una dettagliata relazione sulle primissime attività di soccorso svolte subito dopo l'allarme lanciato dai tre ragazzi. "Verificheremo i protocolli come sempre in Italia le competenze sono diverse a seconda si tratti di intervento sanitario o meno, di attività di soccorso immediato o ricerca. Non tutte le cose sono considerate analoghe. La richiesta della relazione urgente ,sollecitata dal ministro Musumeci, l'ho letta sui giornali, ma non ho avuto contatti con la prefettura", ha concluso Lia.