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Omicidio Saman Abbas

Come si è arrivati alla svolta nel caso di Saman Abbas: lo zio incastrato da un neo e da Facebook

Come si è arrivati alla svolta nel caso Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa da Novellara a maggio, presumibilmente uccisa e di cui il corpo non è ancora stato ritrovato. Ieri è stato arrestato a Parigi lo zio, Danish Hasnain, incastrato da un neo sul viso e dalla sua attività sui social network. Arriverà in Italia probabilmente tra 10 giorni. All’appello mancano però i genitori di Saman e un cugino.
A cura di Ida Artiaco
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Saman Abbas e lo zio Danish
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Dopo mesi di indagini, si è arrivati ad una svolta nel caso di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa all'inizio dello scorso mese di maggio a Novellara, presumibilmente ammazzata dopo essersi opposta a un matrimonio forzato con un cugino in patria e il cui corpo non è stato ancora ritrovato. È stato infatti arrestato a Parigi Danish Hasnain, 33 anni, lo zio della ragazza, ritenuto dagli inquirenti italiani l'esecutore materiale e la mente del delitto della nipote. Ieri gli agenti della Brigade Criminelle hanno fatto irruzione in un appartamento in Rue de Bastion, nel quartiere di Garges-lès-Gonesse, e hanno messo a segno l’ordine di cattura internazionale che pendeva sullo zio di Saman, accusato di omicidio premeditato aggravato, in concorso con gli altri quattro indagati: due cugini e i genitori della ragazza (il padre Shabbar e la madre Nazia Shaheen), latitanti presumibilmente in Pakistan dove si sono rifugiati il primo maggio. Ma come si è arrivati al suo arresto?

L'attività di ricerca sui social di Danish Hasnain

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Hasnain era ricercato da cinque mesi. Il 29 aprile, il giorno prima del presunto omicidio di Saman, le telecamere di sorveglianza dell'azienda agricola di famiglia lo avevano immortalato mentre insieme ad altri due cugini, Ikram Ijaz e Nomanulaq Nomanulaq, si dirigeva nei campi retrostanti con pale, piede di porco e un secchio. L'ultima volta era stato visto il 5 maggio scorso quando ha lasciato Novellara insieme al fratello più piccolo di Saman, diretto in Francia. I due sono stati fermati alla frontiera a Ventimiglia, ma mentre il ragazzino è stato preso in custodia dalle forze dell'ordine in quanto minorenne e trasferito poi in una comunità nel Bolognese, Hasnain è riuscito a ripartire, dal momento che all'epoca non pendeva su di lui alcun mandato di cattura internazionale. Non si parlava ancora di omicidio e la 18enne era scomparsa da pochi giorni. È probabile che da allora si è nascosto a Parigi, ma l'attività investigativa non si è mai fermata: analisi delle telecamere di videosorveglianza, tabulati telefonici e analisi dei profili social hanno portato all'individuazione e alla cattura del 33enne pakistano. "È stata un'indagine laboriosa e complessa – ha spiegato a Fanpage.it il tenente colonnello dei carabinieri di Reggio Emilia, Stefano Bove – abbiamo ricostruito tutta la rete relazionale di questi profili social riuscendo a individuare degli indirizzi IP che ci hanno condotto in Francia e nello specifico a Parigi". Hasnain avrebbe aperto dei profili fake per restare in contatto con familiari e conoscenti in Pakistan, forse gli stessi che avevano ordinato l’uccisione della ragazza.

Hasnain potrebbe rivelare dove si trova il corpo di Saman Abbas

Nell’appartamento dove gli agenti lo hanno scoperto non era solo, ma con altri 3 connazionali, ritenuti estranei alla vicenda. Nel blitz è stato sorpreso senza documenti e con i baffi, ma è stato riconosciuto dai dettagli del viso: un neo sulla parte sinistra della faccia e le sopracciglia marcate. Poi è arrivato il riscontro definitivo con la comparazione delle impronte digitali. Hasnain dovrà ora essere interrogato dal giudice francese che dovrà confermare il fermo: l'arrivo in Italia è previsto tra circa dieci giorni, quando potrebbe rivelare dove si torva il corpo di Saman e come è stata uccisa davanti al Gip. Il 33enne è il secondo arrestato nell'ambito delle indagini sul caso Abbas. Già suo il cugino Ikram è stato estradato dalla Francia, per la precisione da Nimes, a inizio giugno e finito in carcere. All'appello mancano ancora l'altro cugino, Nomanulaq, che si ritiene essere sempre in Francia, e i genitori della 18enne. Ma le dichiarazioni di Hasnain potrebbero anche in questo caso aiutare a far capire dove sono finiti.

La ministra Cartabia firma richiesta di estradizione per i genitori

Intanto, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia – ricevuta dagli uffici la traduzione di tutti gli atti della pratica – ha firmato e trasmesso al Pakistan le due domande di estradizione per i genitori di Saman Abbas, ricercati da Interpol a livello internazionale.

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