Come richiedere il rimborso per treni cancellati o in ritardo di Trenitalia o Italo
Migliaia di passeggeri fermi alle stazioni di tutta Italia e traffico ferroviario letteralmente in tilt da questa mattina all'alba: sono le conseguenze dell'incidente avvenuto la scorsa notte all'altezza della stazione di Firenze Castello, dove un carro di un treno merci è fuoriuscito dai binari abbattendo pali e tralicci che sorreggono i cavi che erogano l'alimentazione elettrica ai convogli e alla linea. I tecnici di Rfi stanno lavorando da ore alla riparazione dei danni ma un pieno ritorno alla normalità avverrà solo nel pomeriggio. Alta velocità, InterCity e regionali stanno subendo ritardi fino a 250 minuti, instradamenti su percorsi alternativi, cancellazioni e limitazioni di percorso.
I passeggeri, come ha fatto sapere la stessa Trenitalia in una nota, hanno diritto a richiedere il rimborso integrale del biglietto. Ma non solo. Fanpage.it al riguardo ha interpellato Felice Petillo, membro del dipartimento trasporti di Federconsumatori.
Quali sono i diritti dei passeggeri in caso di ritardi o cancellazioni dei treni
"Indipendente da chi abbia causato l'incidente i consumatori possono rivolgersi ai loro vettori, ovvero Trenitalia, Italo e le altre società regionali, per ottenere indennizzo o risarcimento dei danni subiti", spiega il dottor Petillo. Nei trasporti vige infatti il principio di "responsabilità aggravata" quindi anche se il danno è stato causato da un'altra azienda (in questo caso, ad esempio, una società logistica esterna al gruppo Fs) i consumatori possono comunque rivolgersi ai vettori presso i quali è stato acquistato il biglietto, anche se la responsabilità dell'incidente non è la loro.
Come ottenere il rimborso del biglietto Trenitalia e Italo
"I passeggeri possono rivolgersi alle aziende che hanno venduto loro i biglietti, quindi in questo caso soprattutto Trenitalia e Italo, per ottenere i diritti collegati ai ritardi o alle soppressioni", spiega ancora Petillo. L'esponente di Federconsumatori aggiunge che sono tre le strade che i passeggeri possono intraprendere: "Il rimborso totale del biglietto, lo spostamento degli biglietto a una data successiva oppure la prosecuzione del viaggio alla prima data disponibile. In questo terzo caso, i passeggeri hanno diritto anche all'indennizzo da ritardo che, oltre i 120 minuti, ammontano al 50% del costo del biglietto". Non solo. Sempre Petillo aggiunge che i passeggeri hanno diritto all'assistenza e potrebbero richiedere pasti e bevande se l'attesa si dovesse prolungare per molto tempo. Inoltre "quando il ritardo si prolunga oltre i 120 minuti i passeggeri possono scegliere un altro mezzo di trasporto e chiedere il rimborso del biglietto". In molti, quindi, potrebbero decidere di optare per aereo o autobus e chiedere poi a Trenitalia o Italo il rimborso.
Cosa fare se Trenitalia e Italo negano il rimborso
Petillo afferma che sarebbe bene effettuare un reclamo prima possibile, ma che il diritto a ottenere un rimborso integrale del biglietto si prescrive solo dopo tre anni, mentre le aziende hanno l'obbligo di rispondere entro trenta giorni in senso positivo o negativo. I consumatori insoddisfatti dell'esito del reclamo possono ricorrere a una procedura di conciliazione sia rivolgendosi alle associazioni di categoria (ad esempio Federconsumatori) sia tramite lo sportello dell'ART, l'Autorità di Regolazione dei Trasporti, che da gennaio 2023 ha istituito uno sportello di conciliazione telematico. "Immagino – spiega Petillo – che le società possano decidere di negare il risarcimento a un passeggero. È bene che questo consumatore sappia che può ricorrere alle procedure di conciliazione".
Come richiedere il risarcimento di un ulteriore danno dovuto ai ritardi
Può capitare che perdere un treno abbia una serie di conseguenze che vanno ben oltre il disagio: l'annullamento di un colloquio di lavoro o di una visita medica, ad esempio, oppure la mancata partecipazione a un concorso pubblico o a uno spettacolo. Anche in questi casi il consumatore può esigere il diritto a ottenere un rimborso. "Il regolamento europeo attribuisce ai consumatori dei diritti ‘automatici' come quelli sopra citati. Chi però subisce un danno specifico e particolare può ugualmente chiedere un risarcimento sempre tramite la procedura di reclamo e conciliazione