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Esami di Maturità 2024

Come prepararsi ai colloqui orali della Maturità 2024: i consigli dell’esperto

I consigli di Giovanni Giangiobbe, uno dei tutor più gettonati sul portale specializzato Ripetizioni.it, per affrontare al meglio il colloquio orale della Maturità 2024, che iniziano il lunedì o martedì successivo alle prove scritte: dalla mappa concettuale ai collegamenti al ripassone finale, ecco cosa fare per arrivare preparati all’interrogazione.
A cura di Ida Artiaco
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Archiviate le due prove scritte, la Maturità 2024 continua con i colloqui orali per gli oltre 500mila studenti italiani alle prese con l'esame di Stato. Gli orali cominceranno tra lunedì e martedì prossimi, 24 e 25 giugno, anche se per alcuni potrebbero slittare a metà settimana dal momento che alcuni istituti fungeranno da seggio elettorale domenica 23 e lunedì 24 giugno per i ballottaggi delle elezioni comunali.

I candidati avranno a disposizione 60 minuti di tempo per rispondere alle domande della commissione d'esame, che come sappiamo è mista, composta da 3 membri esterni e 3 interni più il presidente sempre esterno. Si ricordi che il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione. Il MIM ha precisato che non sarà oggetto dell'orale il cosiddetto Capolavoro dello Studente, a differenza del Curriculum dello Studente, di cui invece terrà conto la commissione nello svolgimento del colloquio.

Ma come prepararsi al meglio per questo appuntamento? Giovanni Giangiobbe, uno dei tutor più gettonati sul portale specializzato Ripetizioni.it di Skuola.net in quanto a preparazione e metodo di studio, ha dato 10 consigli da seguire per affrontare la prova orale della Maturità, che vale massimo 20 punti per il voto finale.

Il primo suggerimento del tutor è quello di concentrarsi su "un ripasso generale di tutto il programma", perché "meglio quindi una conoscenza generale che soffermarsi – anche se bene – su poche discipline". Fondamentale, poi, è individuare il luogo più adatto per lo studio. Come spiega Giovanni Giangiobbe, ogni studente ne ha uno: "Ci sono quelli che si concentrano bene in biblioteca, che sono ambienti rigorosi e silenziosi, con regole da rispettare. Altri, invece, studiano meglio a casa, magari con della musica di sottofondo. Altri ancora si concentrano di più all’aperto, ad esempio in un parco pubblico, immersi nel verde".

Dopodiché, si passa all'impostazione del ripasso, ma non c'è un modo unico di procedere con lo studio. "La mappa concettuale deve servire come base per la ripetizione orale", ha detto il tutor, aggiungendo che anche ripetere ad alta voce è importante perché "è anche un modo per vincere la paura di dover fare un discorso in pubblico nonché per curare i dettagli dell'esposizione orale". Da non dimenticare che è fondamentale il momento del riposo. Bisogna poi "studiare costantemente ogni giorno e predisporre un programma che sia efficace. Si deve partire in anticipo, studiare ogni giorno e arrivare il giorno prima dell’esame a dover semplicemente ripassare degli argomenti già studiati e assimilati. Costanza e metodo di studio: sono le uniche regole, non ce ne sono altre", afferma l’insegnante.

Secondo Giangiobbe, ancora, "lo studio deve essere cadenzato, uniforme e diluito nel corso del tempo: si deve studiare un po’ per volta, giorno per giorno, per non arrivare con l’acqua alla gola", si deve combattere l'ansia e non avere paura. Ma il mantra da ripetere è "Ripetere, ripetere e ripetere". Specie per quanto riguarda il ripassone finale, secondo il tutor, non esistono scorciatoie. "Da soli o in gruppo, a casa propria o in biblioteca, dove si preferisce. Solo con esercizio e ripetizione continua si può arrivare del tutto sicuri di fronte alla commissione d’esame", ha concluso Giangiobbe.

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