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Come mai è diventato così difficile rinnovare il passaporto nelle questure italiane

In molte questure italiane è necessario attendere fino a sei mesi per ottenere un nuovo passaporto. Ecco le ragioni di questi disagi e come deve fare chi ha urgenza di partire per motivi di salute, lavoro o studio.
Intervista a Maurizio Amerelli
Altroconsumo
A cura di Davide Falcioni
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La vostra azienda deve inviarvi negli Stati Uniti per un importante appuntamento di lavoro. Voi controllate il vostro passaporto, scoprite che è scaduto da poche settimane e pensate che in breve tempo riuscirete a rinnovarlo. In fondo la partenza per gli USA è tra tre settimane e immaginate che ci sia tempo. Vi collegate quindi al sito internet della vostra Questura di riferimento, cercate di fissare un appuntamento per il rilascio di un nuovo documento ma scoprite che la prima data utile è tra sei mesi.

È l’incubo che stanno vivendo migliaia di italiani, alle prese con attese infinite per il rinnovo e il rilascio del passaporto; attese che stanno creando non pochi problemi a chi deve viaggiare per lavoro o per studio, ma che impediscono anche di pianificare serenamente viaggi  per turismo fuori dai confini dell’Unione Europea. Lo "stallo" va avanti ormai da oltre un anno e la situazione non sembra destinata a migliorare significativamente nel breve periodo. Emblematico il caso di Udine, dove il primo appuntamento per avere il passaporto è disponibile tra sei mesi, a marzo 2024. L'attesa si allunga da tre a sei mesi anche a Pordenone, come ha confermato ieri il questore Luca Carocci.

Ma quali sono le ragioni di questi ritardi? E cosa ci attende in vista del ponte dell'Immacolata e delle prossime vacanze di Natale? Fanpage.it ha interpellato Maurizio Amerelli, esperto di Altroconsumo, associazione che nell’ultimo anno ha condotto due inchieste (una terza uscirà a novembre) per chiarire le cause dei disagi. I dati sono relativi al mese di giugno 2023 e non è dato sapere se la situazione nel frattempo sia migliorata oppure peggiorata. Quel che è certo è che non tutte le Questure prevedono templi biblici e in alcune l'attesa è di pochi giorni o settimane. In altre, invece, meglio mettersi l'anima in pace e prepararsi ad aspettare a lungo.

Maurizio Amerelli
Maurizio Amerelli

Ritardi si registrano un po' in tutta Italia, ma quali sono le città in cui i tempi d’attesa sono più lunghi? E dove, invece, si può ottenere prima il documento?

Al sei giugno, quando abbiamo condotto l'ultima rilevazione, il capoluogo più lento era Bolzano, con 230 giorni di attesa. Il primo appuntamento disponibile era addirittura il 22 gennaio 2024. Male anche Ancona e Palermo, con rispettivamente 150 e 145 giorni di attesa. In altre città addirittura non c'era nessuna disponibilità di posti liberi, penso ad esempio a capoluoghi come Bari, Genova e Torino. Le città più virtuose erano Roma, Firenze e Napoli: qui c'era disponibilità di posti liberi addirittura il giorno successivo, mentre nella capitale bisognava pazientare un paio di giorni. Insomma, nelle città più grandi d'Italia, dove sarebbe stato lecito aspettarsi tempi più dilatati, le tempistiche erano in realtà molto più rapide.

Questa situazione va avanti da più di un anno ormai: avete notato miglioramenti tra novembre 2022 e giugno 2023?

A livello generale le cose sono peggiorate, sebbene ci siano state situazioni a macchia di leopardo: i tempi d'attesa possono variare significativamente da città a città. Questo evidentemente significa che in alcune questure c'è più personale addetto al rilascio dei passaporti, oppure minore richiesta. Le variabili possono essere infinite, ma di sicuro a livello generale la situazione era peggiorata tra l'autunno 2022 e l'estate 2023. Non abbiamo ancora dati a sufficienza per dire come è evoluto il quadro negli ultimi mesi.

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Quali sono le ragioni di questi ritardi nell'emissione dei passaporti?

Le ragioni sono molteplici. Partiamo dal post Covid: per due anni le persone non hanno potuto viaggiare ed hanno posticipato il rinnovo del loro passaporto, documento che in Italia ha un costo non indifferente, di 116 euro. Chi non poteva viaggiare a causa della pandemia ha rimandato… Finita l'emergenza sanitaria le persone hanno ripreso ad andare all'estero ed hanno dovuto rinnovare il loro documento. Inoltre c'è stato il fattore Brexit: prima per recarsi a Londra era sufficiente la carta d'identità, mentre adesso occorre il passaporto. Sappiamo bene che la capitale inglese è una meta molto gettonata per turismo e studio. Tutto questo ha fatto sì che nell'ultimo anno le richieste di rinnovo del documento si moltiplicassero.

Ci sono anche ragioni tecniche? Ad esempio carenza di personale nelle questure, sistema informatico obsoleto…

Sì, di fronte al boom di richieste le questure non hanno predisposto personale a sufficienza. La struttura deputata al rilascio dei documenti è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al passato.

Quali soluzioni proponete?

Banalmente nell'immediato potrebbe bastare prolungare l'orario di apertura degli uffici e aumentare il personale addetto. Si è tentato di ovviare al problema con degli open day senza appuntamento, ma queste iniziative si sono rivelate dei palliativi. C'era gente in coda dalle 6 del mattino, ma non si è risolto il problema e i disagi per i cittadini sono stati molti. Sul lungo periodo servirebbe invece un'infrastruttura informatica più moderna ed efficiente.

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Che voi sappiate questa situazione è una peculiarità italiana? La pandemia è stata un fenomeno globale, la Brexit ha riguardato tutti i viaggiatori europei.

Altroconsumo ha relazioni ovunque, in particolare in Spagna, Portogallo e Belgio. Non ci risulta che la situazione lì sia grave come in Italia. Non abbiamo però un dettagliato quadro specifico Paese per Paese.

Può capitare che non si debba viaggiare solo per turismo ma per motivi più urgenti, ad esempio lavoro o salute. Cosa si può fare in questo casi?

In quei casi è prevista la cosiddetta procedura d'urgenza. Non si passa attraverso il portale delle prenotazioni online ma si deve dimostrare che si deve affrontare un'emergenza, ad esempio un ricovero ospedaliero all'estero, un appuntamento di lavoro molto importante o motivi di studio. A questo punto si entra in un canale differenziato e i tempi d'attesa sono decisamente minori: anziché attendere sei mesi per iniziare l'iter, il passaporto viene rilasciato in una quindicina di giorni.

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