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Matteo Messina Denaro

Come ha reagito Messina Denaro al momento della cattura: cosa dice il linguaggio del corpo del boss

Matteo Messina Denaro ha mostrato un comportamento stoico al momento dell’arresto. Ma che cosa racconta davvero il linguaggio del suo corpo?
A cura di Anna Vagli
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Matteo Messina Denaro rappresenta una delle personalità più elusive della recente storia criminale di Cosa Nostra. Ha eluso la giustizia per trent’anni macchiandosi di stragi e lavando con il sangue le “questioni d’onore”. Così, anche negli ultimi frangenti da uomo libero, ha mostrato una pacatezza e uno stoicismo difficilmente preventivabile. Almeno, per chi è estraneo ai messaggi non verbali comunicati dal nostro corpo.

In verità, però, quest’ultimo non mente mai. Neppure quello del più terribile dei criminali. E allora quali sono state le reali emozioni del Boss quando è stato catturato?

Le immagini dell'arresto di Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro ha mostrato la sua ferma imperturbabilità anche al momento dell’arresto. Passo cadenzato dai carabinieri. Nessuna manetta ai polsi. Testa leggermente china, ma non coperta, come solitamente fa chi viene arrestato. Un dato che, per chi si occupa di analisi comportamentale, non stupisce.

L’uomo d’onore si presenta così. Come un essere speciale. Proprio perché è in grado, come lo è stato Matteo Messina Denaro, di esercitare il potere di vita o di morte su così tante persone “da poterci fare un cimitero”. Non stupisce, quindi, che anche al momento del fermo l'uomo abbia messo in campo un tentativo di manipolazione cosciente sugli altri. E lo abbia fatto ringraziando i militari per il trattamento ricevuto.

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Difatti, per uomini di questo rango, niente è più temibile del non essere considerati. Quell’arresto, considerato lo stadio della malattia, potrebbe aver rappresentato nella mente di Messina Denaro l’ultimo baluardo di gloria per consacrare la propria esistenza.

Del resto, i riflettori di tutto il mondo si sono concentrati su di lui. Ancora una volta e nella totale consapevolezza. E con una spettacolarizzazione non conosciuta al momento della cattura di Totò Riina.

Per tale ragione, l’atteggiamento visibilmente stoico esibito al momento del fermo è stato fortemente voluto dal boss. L’ultimo dei latitanti sapeva che le foto e i video sarebbero state pubblicate e diffuse su scala internazionale. Nella fine dei giochi, è avanzato comunque dritto.

Nessuno, però, neanche i capi di stampo mafioso, possono sfuggire a quella che gli analisti comportamentali chiamano “fuga di informazioni”. Nel dettaglio, il punto di contatto tra le emozioni e i moventi corporei è la corteccia prefrontale. Proprio in quest’ultima ha sede l'organizzazione del movimento così come quella delle emozioni. Per tale ragione le emozioni possono attivare, inibire o alterare i movimenti del nostro corpo.

Un primo piano di Matteo Messina Denaro, appena arrestato
Un primo piano di Matteo Messina Denaro, appena arrestato

E infatti, come dimostra il fermo immagine in auto, non esistono persone – neppure i capi delle organizzazioni criminali  – in grado di non tradire le proprie emozioni sotto stress. Osservate la bocca e il naso. Messina Denaro arriccia i muscoli nasali o comprime le labbra involontariamente.

Dopo trent’anni, la sua fuga è finita. E in quella camionetta ne ha preso contezza. Come dimostrano le sue gambe dopo essersi seduto. Queste ultime non appaiono subito perfettamente perpendicolari al corpo, ma inclinate alla sua destra. Analoga conclusione può trarsi con riferimento alla direzione dei suoi piedi. Denotando, pertanto, in termini di linguaggio non verbale, uno stato d’animo di profondo disagio.

Le gambe del boss nell'auto coi carabinieri
Le gambe del boss nell'auto coi carabinieri

L’uomo, infatti, cambia posizione solamente nel momento in cui il militare gli chiede “Tutto apposto?”. In quel frangente, Messina Denaro torna a impersonificare il ruolo di boss. E porta alta la bandiera tentando di mascherare il vero stato d’animo. Quello di una persona all’alba della decadenza.

Le differenze con il video dell'arrivo in clinica

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Totalmente antitetico è il discorso che deve farsi in relazione al momento dell'arrivo in clinica del boss Matteo Messina Denaro. L’uomo, nei frame diffusi dai carabinieri, esibisce infatti un passo svelto, con piedi ben piantonati a terra. Di tanto in tanto ruota la testa per monitorare situazione e contesto. Ma cammina senza esitazione, assumendo un portamento e un’andatura tipica di chi è sicuro e cosciente dei propri mezzi.

Come un vero capo di un’organizzazione a stampo mafioso. Quella intoccabilità, e quella sicurezza, però, era destinata a durare ancora per poco.

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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