Come funziona lockdown dei non vaccinati in Austria, che inizia oggi
In Austria è cominciato il lockdown per i non vaccinati. La misura, ritenuta necessaria, inizia oggi e durerà almeno dieci giorni. La decisione è arrivata ieri, dopo una riunione tra il cancelliere Alexander Schallenberg e i presidenti delle Regioni. Le nuove regole sono semplici: chi non ha ricevuto il vaccino contro il Covid non può uscire di casa se non per andare a lavorare, per un'emergenza di salute o per i servizi essenziali. "Non stiamo facendo questo passo alla leggera, ma purtroppo è necessario", ha spiegato il cancelliere. Nel Paese l'incidenza sfiora gli 850 casi settimanali ogni 100mila abitanti. In Italia, per fare un paragone, dove comunque c'è molta preoccupazione per la risalita dei contagi, l'incidenza dell'ultimo monitoraggio Iss era 78 casi ogni 100mila abitanti. Inoltre gli esperti, in Austria, hanno detto chiaramente che in un paio di settimane le terapie intensive avrebbero raggiunto un livello di occupazione critico.
Numeri alla mano, si tratta di circa due milioni di austriaci che potranno uscire di casa solo per lavorare, comprare cibo o medicine o per le emergenze. Insomma, quel lockdown (o zona rossa) in cui nessuno sarebbe voluto tornare. Le Regioni, d'accordo con il cancelliere, potranno approvare anche delle misure ulteriormente restrittive (come successo in passato in Italia) se riterranno alcuni territori più a rischio di altri. La base però è la stessa per tutti: i vaccinati possono fare ciò che vogliono, i non vaccinati invece dovranno rispettare le misure restrittive. In caso di trasgressione è pronta una multa fino a 1.450 euro. Oltre ai vaccinati, sono esclusi dal lockdown forzato anche i guariti recenti dal Covid e i bambini sotto i dodici anni.
Il ministro della Salute austriaco, Wolfgang Mückstein, ha spiegato chiaramente che l'obiettivo principale di questa operazione è convincere più persone a vaccinarsi contro il Covid. In questo modo il governo conta di ridurre i contatti sociali almeno di un terzo e aumentare la quota di popolazione vaccinata che, al momento, è intorno al 65%. Intanto, però, si continua a riflettere su possibili misure per abbassare velocemente il numero di contagi ed evitare la saturazione degli ospedali: il governo pensa anche all'introduzione di un coprifuoco per tutti a partire dalle 22.