Colpo di calore: sintomi, cure e differenze con l’insolazione spiegate dall’esperta
In vista del caldo record dei prossimi giorni, si deve fare attenzione alla salute. C'è, infatti il rischio di colpi di calore e insolazioni (che sono due cose ben diverse) che, nel caso di alcune categorie di soggetti, possono avere esiti gravi.
Fanpage.it ha chiesto alla dottoressa Elena Torri, responsabile del dipartimento di emergenza e accettazione di Humanitas Gavazzeni di Bergamo, di spiegare quali sono i sintomi del colpo di calore, ma anche come prevenirlo e trattarlo.
Dott.ssa Torri, prima di tutto che cos'è il colpo di calore?
"Il colpo di calore è una condizione caratterizzata da un rapido aumento della temperatura corporea che può raggiungere anche i 40 gradi. Si tratta di una condizione patologica e può manifestarsi in determinate condizioni ambientali, quando cioè ci sono temperature elevate, con alti tassi di umidità e in presenza di scarsa o assente ventilazione.
Questi sono fattori predisponenti e che possono in qualche modo mandare in tilt quelli che sono i nostri meccanismi fisiologici di dispersione del calore. L'organismo umano, infatti, mette in atto in condizioni di stress un aumento dei meccanismi che servono per incrementare la dispersione del calore, come ad esempio una maggiore sudorazione ed anche la vasodilatazione cutanea. Quando questo sistema va in tilt cominciano a comparire dei sintomi".
Chi sono i soggetti più esposti a questo rischio?
"Sicuramente i bambini e gli anziani, così come i soggetti fragili e chi soffre di una serie di patologie. Nei primi, in particolare, i meccanismi di cui parlavamo prima sono immaturi, quindi l'organismo non riesce a mettere in atto tempestivamente la sudorazione e la vasodilatazione per disperdere il calore.
È questo il motivo per cui sentiamo dire in televisione di stare in casa e di non uscire nelle ore più calde, evitando di esporli a condizioni a rischio".
Quali sono i sintomi del colpo di calore?
"I sintomi che compaiono possono essere svariati: possono iniziare in maniera sfumata, può essere che le persone intorno al soggetto interessato non si accorgano che sta succedendo qualcosa di potenzialmente grave perché il paziente può sentirsi debole e stanco.
Poi possono comparire crampi, nausea, vomito, fino ai sintomi più pericolosi come il respiro affannoso frequente e la tachicardia, che possono a loro volta portare alla perdita di coscienza e in condizioni estremamente gravi anche all'esito del paziente".
Cosa si può fare a questo punto?
"Dobbiamo cercare prima di tutto di portare il paziente in un luogo riparato, quindi possibilmente all'ombra e ventilato. Lo mettiamo sdraiato e solleviamo le sue gambe per favorire il circolo sanguigno agli organi più importanti.
Se possibile facciamo impacchi freschi sulla fronte, sul cavo ascellare e sulla regione inguinale perché dobbiamo cercare di abbassare la temperatura, dal momento che abbiamo detto che questo è uno choc termico, per cui il nostro organismo non riesce ad abbassare spontaneamente la temperatura, come se si avesse la febbre molto alta.
La prevenzione resta comunque la miglior cura: quindi si consiglia di non uscire nelle ore più calde e di evitare di fare sforzi fisici in quel lasso di tempo. Bisogna anche bere molto per idratarsi abbondantemente, fare pasti piccoli e leggeri. Questo perché anche la digestione comporta un dispendio energetico.
Per quanto riguarda l'integrazione dei sali minerali, credo che debbano essere somministrati solo sotto consiglio del medico perché non è detto che se ne abbia bisogno e soprattutto ci sono delle condizioni patologiche dove una alterazione degli elettroliti può essere rischiosa".
Tra i sintomi che ha elencato prima non c'era la febbre…
"Non l'ho fatto perché il colpo di calore è un aumento della temperatura, che può salire fino a 40. Ma in questo caso non la si deve far scendere con un farmaco perché si deve aumentare la dispersione del calore. Si consigliano pertanto impacchi con acqua fresca in alcune zone del corpo come fronte, cavo ascellare e gambe. Non si deve abbassare la temperatura in maniera repentina".
Che differenza c'è col colpo di sole?
"Il colpo di sole, o insolazione, è legato all'eccessiva esposizione al sole. Tra i sintomi, ci può essere la comparsa del mal di testa, vertigini, sensazione di affaticamento. Più si aumenta il tempo dell'esposizione maggiori sono i rischi che si corrono.
I bambini e i soggetti anziani fanno più fatica a mettere in atto dei meccanismi di compensazione e quindi sono più soggetti ad avere delle reazioni più violente, come crisi convulsive e predita di coscienza. Le precauzioni sono le stesse del colpo di calore. Mi sento di dire che anche gli indumenti sono importanti, devono cioè essere di materiale naturale e traspirante perché se blocco in qualche modo la mia traspirazione trattengo il calore che può far aumentare la temperatura corporea".