Colpita in testa, stordita e derubata di tutto, il racconto di Claudia: “Mi hanno tolto la serenità”
"Sono stata privata di ogni cosa da questa aggressione: della sicurezza del camminare da sola nella mia città, dell'indipendenza, dato che non ho più macchina né carta d'identità né patente. Di serenità, visto che non riesco più a farmi abbracciare e ogni volta che sento la porta della scala che sbatte salto in aria", è l'amarissimo sfogo di una 36enne palermitana vittima di una terribile aggressione tra le strade del capoluogo siciliano durante la quale è stata picchiata, stordita e derubata.
Come racconta la stessa vittima, Claudia Mineo, tutto si è consumato in pochi attimi il 16 luglio scorso, era un sabato sera e lei era uscita. Stava semplicemente raggiungendo la sua auto, una wolksvagen Polo, parcheggiata in piazza Magione quando qualcuno l'ha seguita e aggredita. Un colpo violentissimo in testa da dietro che l'ha lasciata stordita, sanguinante ed esanime a terra per ore
"Ricordo di aver preso il telecomando per aprire l'auto. Poi il nulla. Dopo qualche ora mi sono risvegliata e mi sono recata sotto shock in direzione di piazza Marina dove venivo soccorsa dai titolari di un locale" ha ricostruito su Facebook la vittima, ricordando: "Mi hanno colpita alla testa mentre aprivo la macchina, questo tra i pochi ricordi. Poi sarò caduta di faccia perché oltre al trauma cranico è stato riscontrata la frattura del setto nasale".
Una rapina in piena regola durante la quale le hanno portato via l'auto e tutto quello che aveva in borsa ma soprattutto la serenità. "Non riesco a farmi abbracciare neppure da mia madre. Quello che mi fa rabbia, tra le tante cose è che entrambe le stazioni dei Carabinieri dove mi son recata per fare denuncia, quando ho chiesto dei filmati delle telecamere di piazza Magione o dei locali che ho attraversato a piedi mi hanno detto che le telecamere riprendono solo le targhe per la Ztl e i locali per legge non possono riprendere il suolo pubblico" ha sottolineato la donna