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Colf e Badanti: sono oltre 1 milione nelle famiglie italiane

Situazioni familiari spesso delicate vengono oggi tamponate da una forte presenza di colf e badanti che aiutano considerevolmente le famiglie italiane ad assistere in casa i propri cari. Un lusso, ormai, a cui le famiglie non vogliono rinunciare.
A cura di Laura Murino
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La crisi economica sta colpendo ogni aspetto della vita privata delle persone. Da una ricerca svolta dal Censis e dall’Ismu per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali emerge che l'aumentare della spesa del “welfare familiare” sta intaccando la presenza di figure percepite come indispensabili, le badanti. I collaboratori familiari che prestano servizio presso le famiglie italiane sono passati dall'essere circa un milione del 2001 a 1 milione 665 mila oggi. L’incremento è stato del 53% e si stima che, se il fenomeno continuerà con il ritmo con cui è cresciuto finora, il numero delle badanti arriverà ai  2 milioni 151 mila nel 2030. La composizione di questo esercito di collaboratori risulta, a un’attenta analisi, molto diversificato. Il 77,3% è di origine straniera, mentre solo il 14,3% del totale ha una preparazione specifica nell'assistenza. In quelle famiglie dove non è presente una badante, il 20% dichiara di non avere malati o persone che richiedono un’assistenza domiciliare. Delle famiglie, invece, dove è presente una persona da assistere un componente della famiglia ha rinunciato a lavorare. Dalla ricerca si evince che nel 25% dei casi è una donna che ha lasciato il lavoro oppure ne ha ridotto l’orario.

L'onere inizia però a gravare troppo sulle finanze delle famiglie che iniziano a chiedere una maggiore organizzazione. La spesa media mensile è di 667€ al mese che rappresenta il 29,5% del reddito familiare e solamente una piccola percentuale, il 31,4%, riesce ad ottenere un aiuto statale. Nonostante il carico economico stia risultando sempre più pesante da sostenere, le famiglia non sembrano voler rinunciare a questa figura, arrivando anche,  nel 2,8% dei casi, a indebitarsi. La forte destrutturazione del sistema assistenziale domiciliare rende ulteriormente faticoso e pesante il lavoro familiare. Gli utenti invitano i servizi locali a colmare il vuoto che esiste tra la domanda e l'offerta e che diventino intermediari, creando anche dei registri di professionalità. È un campo lavorativo estremamente delicato, perché gli assistiti riversano spesso in situazioni con gravi disagi personali e anche le famiglie vogliono avere la certezza di lasciare il proprio caro nelle mani di persone non solo esperte, ma anche attente ai bisogni della persona.

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